Gina Lollobrigida, beni all'asta: nuovo processo all'ex manager dell'attrice

L'attrice Gina Lolllobrigida
La diva lo presenta come il suo angelo custode. La realtà giudiziaria sta ricostruendo tutt’altra storia. Per Andrea Piazzolla, il 34enne e rampante manager romano...

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La diva lo presenta come il suo angelo custode. La realtà giudiziaria sta ricostruendo tutt’altra storia. Per Andrea Piazzolla, il 34enne e rampante manager romano factotum di Gina Lollobrigida, già a processo con l’accusa di aver svuotato conti e società dell’attrice, è stato disposto un nuovo processo. L’accusa è ancora una volta circonvenzione di incapace aggravata. Con la complicità di un ristoratore romano, che si sarebbe prestato a fare da intermediario con una casa d’aste e che è finito pure lui a giudizio, avrebbe spogliato l’artista di opere d’arte, cimeli e arredi. Prezzo di base dell’asta già organizzata: 300mila euro.

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Un affare non concluso solo grazie all’intervento della Guardia di finanza che indagava sulle mosse di Piazzolla. Il ritratto che era emerso dalle carte d’indagine, in realtà, già faceva presagire per Piazzolla un altro ingresso a piazzale Clodio come imputato. Quel «consulente, convivente e uomo di fiducia» della diva, «unico punto di riferimento col mondo esterno», avrebbe agito con «una abilità e una pervicacia fuori dal comune», scrivevano gli investigatori negli atti. Ieri sera, dopo un’udienza fiume, il gup Monica Ciancio ha disposto il rinvio a giudizio sia per Piazzolla che per il ristoratore-braccio destro nell’“affare”, Antonio Salvi.

Prima udienza, il 16 novembre. Per il pm Laura Condemi, i due imputati avrebbero approfittato della «vulnerabilità» dell’attrice, che incassa in media tra pensione e diritti d’autore 100mila euro l’anno ed è affetta da uno stato psichico – stabilito con perizia – che la rende suggestionabile. L’inchiesta, però, potrebbe portare a un terzo rivolo giudiziario. Salvi, durante l’udienza preliminare, ha parlato a lungo coinvolgendo la titolare della casa d’asta, tanto che il pm, nelle sue conclusioni, ha anticipato una rivisitazione del fascicolo, nonostante una precedente richiesta di archiviazione a carico della donna.

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L’avvocato Alessandro Gentiloni, che assiste i familiari della diva, si è dichiarato soddisfatto del nuovo processo: «È l’ennesima azione predatoria di Piazzolla che sarà valutata da un tribunale», ha dichiarato. Era stata la stessa Lollobrigida, involontariamente, a incolpare Piazzolla durante un interrogatorio. «Posseggo molte icone sacre e a queste sono molto affezionata. Mai me ne sarei disfatta perché ritengo mi proteggano». E ancora: «Molte sono cose mie che mai avrei venduto».

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