Roma, M5S contro la discarica a Monte Carnevale. Raggi ostaggio dei grillini: «Basta ricatti»

«La verità? Ormai ognuno qui fa come gli pare. Su tutto: pure sui sampietrini, se toglierli o no... La giunta decide in un modo, qualcuno dei nostri presenta una...

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«La verità? Ormai ognuno qui fa come gli pare. Su tutto: pure sui sampietrini, se toglierli o no... La giunta decide in un modo, qualcuno dei nostri presenta una mozione contro. Manca una guida, un timone...». Così si sfogava ieri Paolo Ferrara, l'ex capogruppo del M5S al Comune di Roma, ora consigliere grillino semplice. Uno di quelli che ha votato contro la discarica appena scelta dalla sindaca Raggi. Ad assemblea conclusa, i mal di pancia dei consiglieri sono tracimati nel vertice di maggioranza serale, in un Campidoglio tetro come nelle ultime, funeste settimane della consiliatura Marino. «Ma ora è diverso, nessuna crisi, anzi piena fiducia alla sindaca», si affrettano a dire i fedelissimi di Raggi, con tanto di dichiarazioni stampa lanciate in batteria. Si prova a ricucire lo strappo, mentre i numeri in Aula non tengono più.


Roma, M5S dice no a discarica a Monte Carnevale. Raggi battuta: «Vado avanti»

 

Raggi stessa non si presenta alla riunione, ma con i suoi si sfoga: «Sono stanca dei ricatti, per me si va avanti. Voglio che Roma sia pulita - dice - Pretendo di non vedere più rifiuti in strada, voglio che il problema della spazzatura si risolva definitivamente. Capisco la sofferenza dei cittadini della Valle Galeria, è anche la mia. Capisco le difficoltà dei consiglieri. Ma dobbiamo dare risposte a 3 milioni e mezzo di cittadini». La sindaca prova a smarcarsi dal ruolo che tanti, anche nel M5S romano, le disegnano attorno. Di avere deciso da sola il nuovo impianto nella Valle Galeria, la zona della discarica di Malagrotta, chiusa nel 2013. Raggi prova a rigettare questa versione e difende la sua scelta. «Abbiamo chiesto e atteso l'avvio del piano regionale dei rifiuti. La Regione ha preteso una discarica a Roma e ce l'ha imposta», è quanto sostiene davanti al suo entourage. Attaccando i dem: «Se la Regione ha cambiato idea e ora appoggia la mozione del Pd capitolino, lo dica. Il Pd ha indicato Monte Carnevale tra i siti. Se ha cambiato idea, possono sempre realizzarla fuori Roma».
La partita di Raggi è tutta in queste parole: spera nell'assist della Regione guidata dal segretario del Pd, Nicola Zingaretti. La prima cittadina batte sul tasto: Monte Carnevale è stato giudicato adatto a una discarica non da lei, ma da un team di esperti del Campidoglio, della Regione Lazio e della Città metropolitana. «Scelta soprattutto tecnica», ripetono in loop nel suo entourage.
Ma le preoccupazioni della sindaca vanno oltre l'emergenza rifiuti. Sono i numeri della maggioranza in Campidoglio a essere sempre più risicati.


«RECUPERARE CHI È SOSPESO»

Raggi aveva 30 seggi su 49 all'inizio dell'avventura da sindaca. Una consigliera è passata al gruppo misto. Due (Marcello De Vito, il presidente dell'Aula, e Monica Montella) sono di fatto sospesi dal Movimento. «Anche se ora dobbiamo provare a recuperarli», si è detto nel vertice di ieri. Restano 27 scranni, compreso quello della prima cittadina. Le fila dei dissidenti sulla discarica si sono ingrossate, dopo giorni di polemiche e conciliaboli interni, fino a toccare quota 12 nel voto di ieri. Ma i duri e puri sono 6. Quanto basta, però, per mandare sotto la sindaca su ogni provvedimento. O per far mancare il numero legale. C'è chi chiede un cambio di passo, come Eleonora Guadagno, presidente della Commissione Cultura: «Serve una fase nuova, Raggi non scelga più da sola, ma condivida le decisioni, altrimenti si rischiano questi cortocircuiti e si valuta atto per atto». Un messaggio chiaro, anche perché alla fine del mandato manca ancora un anno e mezzo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero