Cucchi, due carabinieri imputati parte civile contro i colleghi: «Noi costretti da ordini»

Due carabinieri imputati al processo sui depistaggi per la morte del detenuto Stefano Cucchi hanno annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile nei confronti di altri...

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Due carabinieri imputati al processo sui depistaggi per la morte del detenuto Stefano Cucchi hanno annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile nei confronti di altri due loro colleghi co-imputati per il reato di falso ideologico. Si tratta di Colombo Labriola e Francesco Di Sano, che intendono costituirsi parte civile nei confronti di Francesco Cavallo e Luciano Soligo, entrambi tenente colonnello e loro superiori in grado, e dai quali - secondo i legali - avrebbero ricevuto disposizioni di modifica di alcuni atti.


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«L'ordine fu dato da chi, insistendo sulla modifica, sapeva qualcosa di più costringendo gli altri ad eseguirla – ha detto uno dei loro legali in aula – Loro hanno subito un danno di immagine, come è successo per gli agenti della polizia penitenziaria».

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«Non sapevamo del pestaggio. Dopo i Cucchi, le vittime siamo noi. C'è stata una strana insistenza nel chiederci di eseguire quelle modifiche che all'epoca non capivamo. Oggi sappiamo tutto e per questo abbiamo deciso di costituirci parte civile. Non siamo nella stessa linea gerarchica, l'abbiamo subita, erano ordini». Queste le parole, riferite dall'avvocato Giorgio Carta, di Colombo Labriola e Francesco Di Sano, i carabinieri imputati che hanno annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile contro i superiori.
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