Coronavirus e quarantena, alla terza settimana in casa il tapis roulant vola dalla finestra

Il tapis roulant abbandonato in strada alla Garbatella
La foto qui sopra è stata scattata in una strada della Garbatella e da sola potrebbe già raccontare tutta la storia. Dietro a quel rottame di tapis roulant...

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La foto qui sopra è stata scattata in una strada della Garbatella e da sola potrebbe già raccontare tutta la storia. Dietro a quel rottame di tapis roulant abbandonato su un marciapiede si può immaginare un romano chiuso in casa, come quasi tutti; che probabilmente, come quasi tutti, aveva iniziato la sua quarantena animato da tanti buoni propositi; e tra questi buoni propositi c’era una sana pratica dell’esercizio fisico, con sedute regolari di corsa sul posto, con l’attrezzo magari acquistato proprio per l’occasione.


Ma le intenzioni sono un conto, e un altro conto la vita vera che invece - come da famosa citazione - è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti. Alla terza settimana di isolamento abbiamo accumulato nei nostri appartamenti una biblioteca di libri non letti, un elenco di serie tv non viste, e poi le pulizie rimandate, e gli attrezzi ginnici mai utilizzati. Oppure utilizzati troppo, fino a sfinirsi, fino a impazzire, e nell’ora dello sbrocco ci vuole un attimo a sollevare un tapis roulant da 30 chili e scaraventarlo dalla finestra. Oppure può darsi che l’esaurito non fosse il corridore, bensì l’attrezzo, usurato, fuso per il troppo uso. In questi casi la procedura normale prevederebbe un appuntamento con l’Ama per il ritiro a domicilio del rifiuto ingombrante. Ma per certe cose, coronavirus o non coronavirus, Roma non è cambiata.

pietro.piovani@ilmessaggero.it
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Il Messaggero