Coronavirus, a Roma zero controlli sugli arrivi dalle aree focolaio

Ora è obbligatorio: chiunque sia stato negli ultimi quattordici giorni nei Comuni della zona rossa del Nord Italia dove si sono sviluppati i focolai del coronavirus, oltre...

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Ora è obbligatorio: chiunque sia stato negli ultimi quattordici giorni nei Comuni della zona rossa del Nord Italia dove si sono sviluppati i focolai del coronavirus, oltre a chi abbia fatto rientro in Italia nello stesso periodo dopo avere soggiornato in zone a rischio epidemiologico, deve comunicarlo alla Asl di appartenenza. È quanto impone l'ordinanza predisposta nella conferenza StatoRegioni riunita ieri per i territori non interessati dai cluster di contagio. Così, dunque, anche per Roma e per il Lazio.


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Che cosa succederà a chi non dirà la verità, tutta la verità sui suoi ultimi spostamenti per lo Stivale e all'estero? La sanzione è quella prevista dall'articolo 650 del codice penale applicata anche a chi avesse intenzione di scappare dai Comuni in quarantena o di dribblare l'isolamento domiciliare, ossia l'arresto fino a tre mesi e una ammenda fino a 208 euro. Una punizione severa riservata a «chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica o d'ordine pubblico o d'igiene», come cita la legge. Insomma chi mette in pericolo se stesso e la pubblica incolumità rischia grosso. Ma poi, effettivamente, chi controllerà che tutti i viaggiatori, presunti veicolo di diffusione del virus, si autodenuncino per davvero? Al momento non è prevista ancora una vigilanza ad hoc e la relativa competenza, comunque, spetterebbe dei servizi di salute pubblica.

Non è escluso che la Regione possa chiedere alle Asl o che queste ultime, ciascuna di propria iniziativa, possano avviare una verifica puntuale attraverso l'invio di questionari mirati. Se l'autorità pubblica lo ritenesse, potrebbe agire anche attraverso le prefetture. «Non si tratta, però, tanto di controllare e reprimere - spiega l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato - ma di una questione di coscienza civica. Innanzitutto, dichiararsi è nell'interesse primario del cittadino che così può accedere al percorso di prevenzione e di cura, a tutela di se stesso e dei propri cari. L'appello a tutti è di rispettare l'ordinanza».

L'ANTICIPAZIONE
I sindaci del distretto sanitario di Monterotondo (Riccardo Varone), Mentana (Marco Benedetti) e Fonte Nuova (Piero Presutti), una realtà di centomila abitanti che vivono in zone contigue a Nord di Roma, avevano anticipato la disposizione firmando congiuntamente, lunedì mattina, un «comunicato alla cittadinanza» in cui si stabilisce che «tutte le persone che dal 1 febbraio 2020 sono transitate o hanno sostato nei comuni lombardi di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia e Terranova dei Passerini, e nel comune veneto di Vo', sono obbligate a comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria competente, telefonicamente al 118, 112 o 1500 ai fini dell'adozione di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva». Consigliando, inoltre, di riferire al medico di base se si è stati in Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria ed Emilia Romagna.

LA PREFETTURA
«Il controllo? È un problema - dice Varone, che è anche presidente dell'Anci Lazio - su questo aspettiamo indicazioni. Ma credo che si tratti soprattutto di buon senso. Noi tre sindaci, per esempio, abbiamo ritenuto di agire tutti insieme, d'accordo, dando priorità al gioco di squadra. E anche ai nostri cittadini diciamo facciamo squadra, ci appelliamo al senso di responsabilità di ciascuno». Anci Lazio ieri ha scritto al governatore Zingaretti chiedendo di poter essere «presente ai tavoli istituzionali a livello regionale», per potere facilitare «una comunicazione univoca» per tutti gli oltre 300 comuni del Lazio. L'ordinanza disciplina, inoltre, le modalità di isolamento domiciliare sorvegliato (con un certificato Inps «per motivi di sanità pubblica» a giustificazione dell'assenza dal lavoro) la cui esecuzione sarà assicurata, ove necessario, con l'intervento delle forze dell'ordine: la prefettura potrà avvalersi in questo caso anche dei nuclei Nbcr (nucleare, biologico, chimico, radiologico) dei vigili del fuoco e delle forze armate.

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Il Messaggero