Alessia Piperno, chi è la 30enne romana arrestata in Iran. L'ultimo post: «Non riesco ad andarmene da qui»

La 30enne sarebbe stata rapita in Iran. Una vicenda su cui ora sta indagando la Farnesina

Alessia Piperno, chi è la 30enne romana arrestata in Iran. L'ultimo post: «Non riesco ad andarmene da qui»
«Sono in viaggio dal 2016, lavoro da remoto. Faccio sempre quello che mi salta in testa. Non è forse questa la libertà?». Si presenta così...

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«Sono in viaggio dal 2016, lavoro da remoto. Faccio sempre quello che mi salta in testa. Non è forse questa la libertà?». Si presenta così Alessia Piperno, romana, 30 anni, sul su profilo Instagram  "travel.adventure.freedom" dove racconta gli ultimi anni della sua vita dedicati alla scoperta del mondo. "Viaggiatrice solitaria", come ama definirsi, Alessia gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli. Si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Ma durante questo ultimo viaggio in Iran sarebbe finita nei guai.

Alessia Piperno, romana arrestata in Iran: «Vi prego, fatemi uscire». Era sparita da 4 giorni

La telefonata ai genitori

Ieri mattina, infatti, dopo quattro giorni di silenzio assoluto in cui non aveva più fatto avere sue notizie, avrebbe telefonato ai genitori che abitano nel quartiere Colli Albani, sull’Appia, piangendo disperata: «Mi hanno arrestato, sono in un carcere a Teheran. Vi prego aiutatemi». La ragazza ha raccontato alla mamma Manuela e al papà Alberto di avere «fatto il diavolo a quattro» per ottenere la possibilità di avvisarli di ciò che le era successo chiamando da un telefono messo a sua disposizione.

Una vicenda su cui ora sta indagando la Farnesina. L'ambasciata d'Italia a Teheran, infatti, si è subito attivata presso le autorità iraniane per verificare la notizia dell'arresto della giovane. 

L'ultimo post

Solo quattro giorni fa Alessia aveva pubblicato un post proprio dall'Iran in cui scriveva: «Tra pochi giorni inizierà il mio settimo anno in viaggio. Mi ero ripromessa che a 30 anni mi sarei fermata, ed ora eccomi arrivata a questo giorno e mi chiedo “sono pronta a fermarmi?”. No, affatto. Questi anni sono stati i più belli della mia vita, i più vissuti, dove ho imparato e disimparato così tanto, dove ho incontrato popoli e amici meravigliosi, e dove ho scoperto le vera bellezza del nostro pianeta. Il mondo e la sua gente mi ha regalato più di quanto potessi desiderare, giorno dopo giorno, anno dopo anno».

Le proteste

E ancora, raccontando delle proteste in Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini, uccisa per aver messo male il velo, diceva: «Non riesco ad andarmene da qui, ora più che mai. E non lo faccio per sfidare la sorte, ma perché anche io ora, sono parte di tutto questo. Questa terra mi ha accolta a braccia aperte, è vero, non è stato sempre facile, ma dopo due mesi e mezzo, mi è entrata dritta, dentro e profonda nel cuore.Noi europei non sappiamo nulla di questa gente, le notizie che ci arrivano sono ritoccate, e siamo stati abituati troppo bene a marciare come burattini, credendo a tutto ciò che ci viene raccontato. Qui invece, la gente è stufa di essere un burattino, ecco perché migliaia di persone stanno scendendo nelle piazze a protestare. Stanno manifestando per la loro libertà. Donne, uomini, adolescenti e anziani. E ognuno di loro, ogni singola persona, rischia la propria vita quando va per le strade. In tanti hanno già perso la vita, in tanti non vedranno mai quella libertà per cui hanno rischiato e lottato, ma se un giorno questo sarà un paese libero, è merito di queste persone, di queste ragazze che scendono in piazza e danno fuoco ai loro hijab, e a quei uomini che stanno combattendo per le loro donne».

Il post del padre rimosso

ma allora cosa è successo ad Alessia? «Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto». È il disperato appello, lanciato su Facebook, dal padre di Alessia. Il post del padre è stato poi rimosso dall'account dell'uomo, dopo essere stato più volte condiviso sul social.A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto».

 

Chi è Alessia

Alessia ha studiato al liceo Scientifico a Roma, il quarto anno lo aveva frequentato negli Usa. Il suo amore per i viaggi da sei anni la tiene lontana da casa, dove torna ogni tanto. In Iran era da due mesi e stava aspettando di potere rientrare in Pakistan. Ma aveva vissuto anche in Australia, in Islanda, a Panama, in Nicaragua, solo per citare alcune delle tappe del suo lungo peregrinare per il mondo. Riusciva anche a lavorare, utilizzando una piattaforma americana da freelance che le permetteva di organizzare viaggi o operare come segretaria a distanza. Sul suo profilo Facebook scorrono foto di panorami in giro per il mondo. Raccontava lei stessa questa passione: «Durante questi ultimi sei anni di viaggio - scrive -  mi sono resa conto che non ero io a scegliere le terre dove avrei camminato, ma sono state loro a chiamare me.


Non colleziono timbri sul passaporto, e se me lo chiedete, non so quanti paesi ho visitato, perché non è il numero, è l’esperienza, sono i profumi, sono il sentirsi il tutt’uno con una terra, che conta davvero».

 

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Il Messaggero