Albino Ruberti, il video choc. «Me te compro? A me? Vi ammazzo». Le dimissioni del capo gabinetto di Gualtieri

In un video la lite tra il capo di gabinetto ed esponenti del partito democratico. Filmato acquisito dalla Procura. Sospetti di una tentata corruzione, ma i presenti negano

Vino, derby e (con ogni probabilità) qualche sassolino “elettorale” nella scarpa. Si è infiammata così, all’improvviso, quest’estate...

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Vino, derby e (con ogni probabilità) qualche sassolino “elettorale” nella scarpa. Si è infiammata così, all’improvviso, quest’estate di attesa per il voto del 25 settembre. A scatenare l’ennesimo caso politico è il video di una violenta lite in strada ripresa a Frosinone diverse settimane fa. Il protagonista è Albino Ruberti, ormai ex capo di gabinetto del sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Nelle immagini pubblicate dal Foglio che saranno acquisite dalla procura di Frosinone - già pronta ad aprire un’inchiesta - si distingue il funzionario dem scagliarsi verbalmente contro due persone. Una, a cui sarebbero state dirette gran parte delle minacce, è ancora ignota. L’altra invece è Vladimiro De Angelis, broker assicurativo, fratello dell’ex assessore regionale ed eurodeputato Pd (vicino a una nuova candidatura) Francesco, anche lui presente. «Io li ammazzo... Devono venire a chiede scusa per quello che mi hanno chiesto...» sono solo alcune delle tante minacce che hanno scosso la notte ciociara spingendo i cittadini ad allertare il 112. «A me non me dicono “io me te compro”». E ancora «do cinque minuti pe veni’ a chiedeme scusa in ginocchio. Se devono inginocchia’ davanti. Altrimenti io lo scrivo a tutti quello che sti pezzi de... mi hanno detto... Io li sparo, li ammazzo». Parole forti che hanno immediatamente fatto sospettare un qualche tentativo di corruzione. Una ricostruzione che però viene smentita da tutti i presenti, e in primis da Ruberti. «La corruzione non c’entra» ha provato a minimizzare ieri, spiegando ai giornalisti che la lite sarebbe esplosa per “banali” «motivi calcistici». «Un diverbio sul derby Roma-Lazio» rassicura anche Sara Battisti, consigliera regionale e compagna dell’ex capo di gabinetto, presente durante il diverbio e attiva nel tentare di calmare gli animi. Dal video, infatti, si sente la donna cercare di placare Ruberti. Ma invano, lui risponde: «Sara, se stai dalla parte loro io prendo le conseguenze...». «Avevamo discusso di calcio - ha spiegato ancora il funzionario dem - Erano volate parole grosse. Avevo fatto una battuta infelice a una persona che era con noi a tavola. Lui si è sentito offeso. Ha reagito. Mi ha aggredito. Sempre verbalmente». Il tentativo di minimizzare è evidente ma non convince. La procura di Frosinone guidata da Antonio Guerriero aprirà infatti un fascicolo per verificare eventuali reati e comprendere le motivazioni della reazione immortalata nel video. 


 

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LE POLEMICHE

Inevitabile però che il video abbia scatenato una bufera di polemiche e un domino fatto di dimissioni e passi indietro. Tant’è che già in mattinata Ruberti ha formalizzato il suo addio in una lettera accolta con favore prima dal Nazareno, poi dallo stesso Gualtieri: «Le frasi contenute nel video sono gravi e non appropriate per chi ricopre un incarico di questa delicatezza» si legge nel pomeriggio nella nota con cui il sindaco capitolino ha accettato le dimissioni del suo braccio destro. 
Non solo. A defilarsi è stato anche lo stesso Francesco De Angelis che ieri, a seguito del video, ha ritirato la propria disponibilità a candidarsi alla Camera. L’ex assessore era infatti tra i commensali della cena organizzata dopo un’iniziativa elettorale ed è stato testimone delle minacce. Tuttavia come spiegano diverse fonti vicine al politico, il ritiro di De Angelis è avvenuto per evitare strumentalizzazioni, sottolineando che quella dell’esponente dem di Frosinone era una candidatura praticamente «non in posizione eleggibile, ma di servizio». Poiché De Angelis era in lista a Roma quando il suo collegio di riferimento è quello ciociaro.

 

 

«Entrambe scelte giuste e doverose», ha tagliato corto il segretario del Pd Enrico Letta, ovviamente preoccupato dalla portata delle ricadute sulla campagna elettorale della vicenda. Tant’è che ieri non sono mancati gli attacchi dagli altri partiti. In prima linea il leghista Matteo Salvini. «Risse in strada e minacce di morte, candidati che insultano Israele, giovani dem che sfregiano il memoriale del sisma in Emilia. Questa è la campagna del Pd: cosa ci aspetta a settembre?» ha twittato alludendo anche al caso del candidato dem La Regina. 

Sul piede di guerra anche la sezione romana del M5S, vicina all’ex sindaca Virginia Raggi. «Cosa significa ‘me te compro... sennò lo scrivo a tutti quello che ha detto... quello che mi avete chiesto a tavola’? Nel video da cui si traggono queste frasi c’è molto da scoprire. Per queste ragioni chiediamo un’immediata revisione di tutti gli atti approvati dall’amministrazione Gualtieri fino a oggi, a partire dalla scelta sull’inceneritore».

E non le manda a dire anche il leader di Azione Carlo Calenda. «Questo è il soave ambientino del Pd romano. Il capo di gabinetto di Gualtieri, già capo di gabinetto di Zingaretti che “amministra” il potere». 

 

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Il Messaggero