Scrive il libro "come uccidere tuo marito" e lo uccide nella realtà

Autrice del libro "Come uccidere tuo marito" arrestata per l'omicidio del coniuge
Quando la finzione diventa realtà. Un'autrice di Portland, in Oregon, ha scritto tre libri su come uccidere il proprio marito, e ora è stata arrestata per averlo...

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Quando la finzione diventa realtà. Un'autrice di Portland, in Oregon, ha scritto tre libri su come uccidere il proprio marito, e ora è stata arrestata per averlo ammazzato davvero. In 'The Wrong Cop' Nancy Crampton Brophy, 68 anni, raccontava di una donna che «fantasticava ogni giorno su come far fuori il consorte». Nel secondo, 'The Wrong Husband', parlava di una donna cercava di fuggire dal partner violento fingendosi morta. Mentre in 'How to murder your husband' spiegava come uccidere il marito e farla franca. 

 

In un post su un blog nel 2011 invece descriveva cinque possibili motivi per il delitto e le armi da utilizzare, consigliando di non assumere un sicario. Secondo la polizia, ad un certo punto Crampton Brophy ha deciso di applicare le sue indicazioni nella vita reale, e il 5 settembre è finita dietro le sbarre per aver fatto proprio ciò che raccontava nei suoi libri, ossia aver ucciso il marito Daniel con un colpo di pistola. L'uomo, uno chef di 63 anni, è stato trovato morto da alcuni studenti il 2 giugno scorso sul posto di lavoro, l'Oregon Culinary Institute. La moglie il giorno dopo ha scritto un messaggio strappalacrime su Facebook: «Per i miei amici e familiari, ho una notizia triste. Mio marito e il mio migliore amico, lo chef Dan Brophy, è stato ucciso ieri mattina. Per quelli di voi che mi sono vicini e sentono il desiderio di chiamarmi, avete ragione, ma faccio fatica a dare un senso a tutto in questo momento».


La donna ha partecipato anche ad una veglia in memoria del consorte, che era molto amato, ma con il passare delle settimane i vicini hanno iniziato a sospettare. Quando Don McConnell, per esempio, le ha chiesto se era in contatto con la polizia per capire il motivo della tragedia lei ha risposto: «No, io sono una sospettata». La scrittrice spesso rispondeva alle domande dei lettori sul suo matrimonio con un oscuro senso dell'umorismo, ma le autorità non hanno rivelato come sono arrivate ad indagare su di lei. In 'Come uccidere tuo maritò, però, Crampton Brophy aveva dichiarato che sebbene pensasse spesso all'omicidio, non si immaginava capace di compiere una cosa così brutale. Non avrebbe voluto «preoccuparsi di sangue e cervello schizzati sulle pareti», o di «ricordare bugie»: «Trovo più facile augurare alle persone la morte che ucciderle davvero». E altre sue affermazioni sembrano ora premonitrici: «Io e mio marito siamo entrambi al secondo (e ultimo - credetemi!) matrimonio - scriveva - Abbiamo giurato, prima di dire 'sì, che non lo avremmo concluso con un divorzio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero