Pd, il Tribunale all'ex presidente del Senato Grasso: «Paghi ai dem 83mila euro». Lui: farò ricorso

Pd, il Tribunale all'ex presidente del Senato Grasso: «Paghi ai dem 83mila euro». Lui: farò ricorso
L'ex presidente del Senato Pietro Grasso dovrà versare 82mila euro al Pd. Lo ha intimato il Tribunale di Roma che ha emesso un decreto ingiuntivo. La cifra...

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L'ex presidente del Senato Pietro Grasso dovrà versare 82mila euro al Pd. Lo ha intimato il Tribunale di Roma che ha emesso un decreto ingiuntivo. La cifra corrisponde alle quote che i parlamentari Dem si erano impegnati a pagare mensilmente al partito nella scorsa legislatura. «Il mio unico commento - ha puntualizzato il Tesoriere del Pd, Francesco Bonifazi, contattato telefonicamente dall'agenzia Ansa - è che le regole vanno rispettate, specie se si decide di stare in una comunità».


«Su 63 richieste di decreto da noi avanzate - ha riferito Bonifazi - il giudice ne ha emessi praticamente quasi tutti. Noi abbiamo preso l'impegno, durante l'approvazione del bilancio, di destinare tutti questi soldi a sostegno dei nostri lavoratori in cassa integrazione. Poi è chiaro che tra l'emissione del decreto e la percezione effettiva del denaro, ahimè, passerà del tempo».

«Non ho ancora ricevuto alcuna notifica di decreto ingiuntivo, quindi non so su quali basi possa essere stata emessa. Di certo c'è che nessuno mi ha mai chiesto una determinata cifra mensile nel corso di tutta la scorsa legislatura, e da presidente del Senato, come so essere norma, non ho ritenuto di finanziare alcuna attività politica», commenta Grasso. Poi attacca Bonifazi: «Evidentemente vuole scaricare le colpe della sua pessima gestione delle casse del partito su altri».


L'ex presidente del Senato ricorda inoltre di «aver rinunciato, tra le altre, alla parte di indennità che viene solitamente utilizzata per finanziare i partiti. Dopo aver chiesto via mail più di un mese fa un incontro con Bonifazi e i rispettivi legali, ho rinnovato la richiesta direttamente a lui due giorni fa per dimostrare, carte alla mano, le mie ragioni ed evitare il contenzioso. Evidentemente il tesoriere del Pd - che ha svuotato le casse con la scriteriata campagna referendaria e con le mega consulenze ai consiglieri americani, scelte di cui a farne le spese sono stati i dipendenti - ha bisogno di scaricare su altri le colpe della sua pessima gestione, e provare a trasformarle in un mezzo strumentale e propagandistico. Quando arriverà il decreto - assicura il leader di Leu - può star certo che farò opposizione».


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Il Messaggero