Papa Francesco su Twitter: «Se siamo attaccati troppo alla richezza non siamo liberi»

Papa Francesco su Twitter: «Se siamo attaccati troppo alla richezza non siamo liberi»
CITTA' DEL VATICANO - Un tweet dall'account @Pontifex fa riflettere il web di prima mattina: “Se noi siamo attaccati troppo alla ricchezza non siamo liberi, siamo...

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CITTA' DEL VATICANO - Un tweet dall'account @Pontifex fa riflettere il web di prima mattina: “Se noi siamo attaccati troppo alla ricchezza non siamo liberi, siamo schiavi”.


Schiavitù, denaro, eccessi. Papa Francesco torna su un argomento chiave che risulterà centrale persino nella sua prossima enciclica sull'ambiente, in via di traduzione, e cioè il rapporto tra l'uomo e l'accumulo di averi, la ricerca di lussi, l'uso (o l'abuso) di risorse naturali a causa di una incapacità di fondo di armonizzare il proprio comportamento in senso etico.



Ai cristiani raccomanda di tenere a mente i valori fondamentali della vita, perchè, come disse una volta a Santa Marta, durante una predica mattutina: “non ho mai visto un camion dei traslochi seguire un funerale”. Un'altra volta ricordò ai fedeli i consigli di buon senso che gli forniva sua nonna Rosa quando era piccolo: “il sudario non ha tasche”. Difficile, infatti, portarsi nell'aldilà quadri d'autore, gioielli, lingotti d'oro, collezioni di monete antiche. Francesco ricorre spesso a questo tipo di provocazioni, avvalendosi di immagini forti proprio per indurre i pellegrini a fermarsi a pensare. Un po' di tempo fa ha preso in esame Basilio di Cesarea, Padre della Chiesa del IV secolo, citato anche da san Francesco d’Assisi, secondo il quale "il denaro non è altro che lo sterco del diavolo". Francesco davanti a un'aula gremita ha scandito: "il denaro? è lo sterco del diavolo e lo dice anche il Papa" aggiungendo che quando il denaro diventa un idolo, comanda le scelte dell’uomo. “E allora – ha continuato - rovina l’uomo e lo condanna. Lo rende un servo. Il denaro a servizio della vita può essere gestito nel modo giusto dalla cooperativa, se però è una cooperativa autentica, vera, dove non comanda il capitale sugli uomini ma gli uomini sul capitale.



Quello stesso giorno Francesco aveva sferzato il mondo delle cooperative, per poi allargare il campo a quegli imprenditori che ricorrono al lavoro nero, al lavoro sottopagato e privo di garanzie. "A molti che cercano lavoro viene detto: 'Undici ore di lavoro a 600 euro. Ti piace? No? Vattene a casa, perche' c'e la coda, la fila di gente che cerca lavoro'". "La fame - ha sottolineato - ci fa accettare il lavoro nero".



Ricordando che "i valori cristiani non sono solo per noi, sono anche per gli altri, cioe' dobbiamo condividerli". Insomma, anche il tweet di stamattina, avvalora un messaggio basilare della predicazione di Bergoglio che bisogna guardarsi dal cedere alla tentazione di idolatrare il denaro. “Significherebbe indebolire la nostra fede e correre così il rischio di assuefarsi all’inganno di desideri insensati e dannosi, tali da portare l’uomo sul punto di affogare nella rovina e nella perdizione”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero