Dopo più di tre mesi dal suo insediamento, il governo gialloverde chiede la prima fiducia su un provvedimento. La scelta di blindare l'esame del decreto legge...
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Proteste che il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro sono solo «strumentali» di fronte a una scelta del governo del tutto «legittima». Il rischio ostruzionismo, in nome del quale maggioranza e governo, hanno deciso prima di utilizzare la cosiddetta 'tagliolà- vale a dire la chiusura anticipata della discussione generale - e poi di interrompere l'esame del testo con la richiesta di fiducia, viene però solo procrastinato: la contrapposizione fra le forze politiche non ha consentito di raggiungere un'intesa in conferenza dei capigruppo a Montecitorio sul timing per il voto finale e gli ordini del giorno e così, al momento, si profila la prima maratona notturna della Legislatura. Al centro dello scontro si intrecciano questioni di metodo e merito.
Dopo la battaglia sui vaccini, finita con la proroga dell'autocertificazione e dunque il rinvio di una scelta strutturale su un tema delicato che interessa le famiglie italiane, l'attenzione dentro e fuori dalle aule parlamentari si è spostata sul taglio da oltre un miliardo alle periferie.
Il Messaggero