Dire ai migranti «andatevene via» è razzismo. Lo ha stabilito la Cassazione spiegando che per l'aggravante dell'odio razziale è...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Migranti, nasce l'asse dei volenterosi: accordo Italia, Austria e Germania per fermare gli sbarchi
L'uomo chiedeva una riduzione della pena, sostenendo che le affermazioni a lui attribuite dai testimoni fossero generiche e non richiamassero a una presunta superiorità della razza. Ma, ricorda la quinta sezione penale della Cassazione, l'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso «non ricorre solo quando l'espressione riconduca alla manifestazione di un pregiudizio nel senso dell'inferiorità della razza» ma anche quando la condotta «risulta intenzionalmente diretta a rendere percepibile all'esterno e a suscitare in altri analogo sentimento di odio etnico».
Frasi di questo tipo, osserva la Corte, sono «chiaramente espressive della volontà che le persone offese e gli altri cittadini extracomunitari presenti ai fatti lasciassero il territorio italiano a cagione della loro identità razziale». Anche il fatto che i due si fossero dati appuntamento presso un circolo frequentato da stranieri è stata considerato, assieme alla frasi pronunciate, indicativo della volontà di «diffondere odio verso la presenza nel Paese di soggetti appartenenti ad altra etnia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero