Trenta: «La casa grande mi serve, via dal Pigneto per lo spaccio». Procura militare apre indagine

Elisabetta Trenta, ex ministra della Difesa, parla delle polemiche per il suo appartamento nel cuore di Roma, in un palazzo nel quartiere San Giovanni: «Sono molto...

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Elisabetta Trenta, ex ministra della Difesa, parla delle polemiche per il suo appartamento nel cuore di Roma, in un palazzo nel quartiere San Giovanni: «Sono molto arrabbiata. Questa storia mi porterà dei danni. È evidente che ormai sono sotto attacco. È tutto regolare», dice, mentre la Procura militare apre un'indagine. «Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?». Così l'ex ministra Trenta torna sul tema della casa nel cuore di Roma in un'intervista al Corriere della Sera, dove spiega il motivo che l'ha spinta a lasciare la sua casa nel quartiere Pigneto di Roma«Lì c'erano problemi di controllo e di sicurezza: in quella zona si spaccia droga e la strada non ha vie d'uscita».


Elisabetta Trenta, casa di servizio dell'ex ministro al marito. Di Maio: «La lasci subito»

Di Maio scherza sull'acqua alta a Venezia, bufera sui social



L'ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta spiega che aveva tre mesi per lasciare l'alloggio nel quartiere San Giovanni, ma nel frattempo suo marito ne ha fatto richiesta e gli è stato assegnato. Dice che quando è diventata ministra, suo «marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque noi prima facevamo una vita completamente diversa» e «anche adesso continuo ad avere una vita diversa», «è una vita di relazioni, di incontri».

Poi aggiunge: «Non credo proprio che si tratti di un privilegio perché io l'appartamento lo pago e lo pago pure abbastanza». E pensa di essere sotto attacco: «Due giorni fa è stato pubblicato un documento riservato con il mio test attitudinale per l'Aise, l'agenzia dei servizi segreti. Poi è saltata fuori la storia della casa», «è un attacco al presidente Conte? All'Aise, al Movimento? Alla Link Campus, dove sono tornata a lavorare?».

L'ex ministra aggiunge, infine, di aver sentito Di Maio, che le ha chiesto di lasciare la casa: «Gli ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente», «quando l'incarico di mio marito sarà terminato lasceremo la casa come dicono le regole». Resterà nel M5S? «Ho chiesto di essere una dei 12 facilitatori. Ci rimarrò di sicuro», conclude.

 
DI MAIO: «INACCETTABILE EX MINISTRA TRENTA MANTENGA CASA»
«Questa cosa dal mio punto di vista non è accettabile, ha smesso di fare la ministra due mesi fa, ha avuto il tempo per lasciare la casa, è bene che ora la lasci e se il marito in quanto militare ha diritto ad un alloggio può fare domanda e lo otterrà. Questa cosa fa arrabbiare i cittadini e anche noi perché siamo quelli che si tagliano gli stipendi». Lo ha ribadito il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Rtl, rispondendo alla domanda sulla decisione di Elisabetta Trenta di mantenere l'abitazione al centro di Roma assegnatale quando era ministro della Difesa.

M5S:
«SPIEGAZIONI INSUFFICIENTI, LASCI LA CASA»
«Le spiegazioni di Elisabetta Trenta, a proposito dell'assegnazione dell'appartamento al marito, non sono sufficienti. I nostri valori sono incompatibili con l'intenzione di mantenere l'appartamento. Ci sono soldati e militari che hanno davvero bisogno di un alloggio e non è il caso di Elisabetta Trenta e del marito. Questa situazione è inaccettabile anche per il lavoro che i nostri parlamentari e attivisti portano avanti da anni in tema di Difesa. Luca Frusone, nostro portavoce in commissione Difesa, ha presentato proprio in questi giorni una risoluzione che chiede la riorganizzazione degli alloggi militari. Quella degli alloggi militari è una questione di cui ci siamo occupati, perché spesso prevalgono amicizie e clientelismi, a danno dei soldati che, appunto, hanno davvero bisogno». Così il M5S sul blog. «Non sono concessi sconti - sostiene - Questa è una guerra a una mentalità molto radicata nel nostro Paese. O la trasformiamo noi, o non c'è nessuno che lo farà al posto nostro. Questa vicenda non danneggerà il grande lavoro di tutto il MoVimento, come dimostra la risoluzione di Luca Frusone. L'animo delle persone non si può cambiare, che il singolo sbagli può accadere, ma i nostri valori sono intoccabili e li facciamo rispettare. Sempre. Questo è ciò che ci distingue dai partiti. Quindi ci auguriamo che Elisabetta Trenta lasci la casa e se il marito, in quanto militare, ha diritto ad un alloggio può fare domanda e lo otterrà».

LA PROCURA MILITARE APRE UN'INDAGINE

La Procura militare di Roma ha aperto un fascicolo a modello 45, senza indagati nè ipotesi di reato, dopo le notizie di stampa sull'appartamento di servizio assegnato a 
Elisabetta Trenta quando era ministro della Difesa e che l'esponente grillina ha mantenuto anche al termine del suo incarico dopo la riassegnazione dell'alloggio al marito che è un militare. Al momento, spiegano fonti della Procura Militare, si tratta di un'indagine meramente conoscitiva per compiere i dovuti accertamenti sul caso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero