I Cinquestelle e la Lega impegnano il governo «a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e...
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Nel Documento depositato dai capigruppo Francesco D'Uva (M5S) e Riccardo Molinari (Lega) si ripercorre la storia del progetto del collegamento ferroviario Torino-Lione («oggetto negli anni di diversi interventi di modifica») e si cita l'analisi costi/benefici commissionata dal ministero delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Uno studio che «del resto - si fa notare secondo la Corte dei conti europea, è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento, confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi». D'Uva e Molinari ricordano inoltre che i ministri di Francia e Italia «hanno firmato congiuntamente una lettera indirizzata al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base» e che «tale iter, secondo quanto espresso dal ministro, persegue dunque l'obiettivo di avere un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione europea».
Ira imprese. «Un fermo delle attività produttive, d'accordo coi lavoratori, per dire che il sistema delle imprese e del lavoro non cede il passo a chi vuole distruggere il nostro futuro». Così il presidente di Api Torino, Corrado Alberto, sulla mozione Lega-M5S che impegna il governo a ridiscutere la Torino-Lione. «Un fermo delle nostre attività - dice interpellato dall'ANSA -, significherebbe un fermo nella produzione di ricchezza, occupazione, benessere, futuro per milioni di persone. È questo che vuole chi governa?». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero