Passaporto vaccinale per gli spostamenti tra regioni di colore diverso: cos'è e come funziona

Il ritorno alla normalità è l’obiettivo. Il traguardo da raggiungere. Come arrivare alla meta nel più breve tempo possibile è oggetto di...

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Il ritorno alla normalità è l’obiettivo. Il traguardo da raggiungere. Come arrivare alla meta nel più breve tempo possibile è oggetto di discussione nell’esecutivo. In questa fase perciò il progetto di un pass vaccinale “made in Italy”, diverso dalla Green Card europea, è in cantiere. Si discute, insomma, all’interno del governo Draghi. Anche se ormai non ci sono più dubbi, questo programma prenderà forma nel più breve tempo possibile. Tutto verte su come dovrà essere materialmente e quando verrà reso operativo. 

IL DOCUMENTO
Il pass servirà a muoversi all’interno del Paese, tra quelle Regioni che hanno colori differenti. Esibendo lo stesso documento si potrà andare allo stadio, partecipare alle conferenze, ai concerti, a congressi ed eventi fieristici. In tutte quelle occasione pubbliche che ormai, da più di un anno, sono vietate a causa della pandemia poiché considerate acceleratori del contagio. 
 

 

Il progetto mira a riportare il Paese all’epoca pre Covid-19, insomma. Far ripartire quei settori travolti dall’emergenza virus. Primo su tutti il turismo, vero motore economico del Paese, che con l’estate alle porte potrebbe beneficiare più di tutti del nuovo documento. Questo è lo scenario. 
 

Per quanto concerne la tempistica, la messa in opera non è ancora definita. Anche perché bisogna valutare alcuni limiti collegati al rispetto della privacy. Quindi quando gli italiani potranno impiegarlo non è chiaro. Fonti governative auspicano entro 15 giorni, altre entro un mese, un mese e mezzo al massimo. Si discute, inoltre, a chi spetterà la regia: se al solo ministero della Salute, oppure una gestione in collaborazione con altri dicasteri come il Viminale. Tutte domande che riceveranno una risposta durante la stesura del decreto legge. Nel frattempo si sta studiando lo strumento vero e proprio. La certezza è che per spostarsi o mettere piede su una nave, aereo, treno o partecipare a evento con vasto pubblico, bisognerà essere vaccinati o aver eseguito un tampone: «L’arco temporale è ancora da definire», dicono a palazzo Chigi. Ma potrebbero essere 48 ore.
 

Ebbene, nel governo si ragiona anche sulla possibilità che se sia sufficiente esibire un certificato di vaccinazione rilasciato dall’hub dove è stato somministrato il farmaco o, per chi si è sottoposto a tampone, il documento che ne attesti la negatività, il certificato del medico che certifica l’avvenuta guarigione dal Covid.
In alternativa si valuta un documento vero e proprio da mostrare. Ma è questa una strada più tortuosa e complessa, che richiederebbe una realizzazione più lunga mentre diverse categorie chiedono un via libera del pass nel più breve tempo possibile. Perciò non è escluso che alla fine valga il tampone, il certificato del medico o del vaccino ricevuto. 

 


GREEN DIGITAL CERTIFICATE
Intanto corre parallelo al pass vaccinale italiano quello europeo. Si tratta del “Green Digital Certificate”, il certificato digitale verde proposto dall’Ue per facilitare la ripresa della libera circolazione in Europa che «non è in nessun caso un passaporto vaccinale, come sento dire e leggo», come ha precisato il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders, in audizione davanti alla commissione Libe del Parlamento Europeo, a Bruxelles.

Essere vaccinati contro il Covid-19 «non è una precondizione per la libertà di circolazione» nell’Ue». Il certificato verde, che verrà adottato «prima dell’estate», prosegue Reynders, mira a «facilitare il ritorno alla libera circolazione» nell’Unione Europea. Aiuterà a «ritrovare la libertà di muoversi» e conterrà «tre tipi» di informazione: l’attestazione di «vaccinazione» contro il Covid-19, il «risultato negativo» di un test Covid o l’attestazione di «guarigione» dal contagio da Sars-CoV-2. Il certificato «sarà gratuito» e potrà essere ottenuto in forma «digitale oppure cartacea», conclude Reynders.
 

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Il Messaggero