Morisi, indagato il guru social della Lega. «Ha ceduto droga». Salvini: «Errore, ma conti su di me»

La Lega vive ore di choc man mano che la vicenda giudiziaria di Luca Morisi assume rilievi sempre più sconvolgenti. Matteo Salvini, amico intimo di una vita...

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La Lega vive ore di choc man mano che la vicenda giudiziaria di Luca Morisi assume rilievi sempre più sconvolgenti. Matteo Salvini, amico intimo di una vita dell'ex guru dei social, lo difende a spada tratta, ribadendogli fiducia e vicinanza. Tuttavia, la storia è di tale portata da mettere a dura prova il sistema nervoso del segretario, a maggior ragione a pochi giorni da un importante appuntamento elettorale. Nei social è bufera. Proprio il terreno in cui Morisi con la sua abilità ha lanciato la leadership del «Capitano» da ore ribolle di indignazione, protesta e sfottò.

 

 

Bufera sui social

 

 

In un clima di vendetta contro la cosiddetta “Bestia”, la macchina messa in piedi proprio da Morisi, tanti gli rinfacciano i suoi messaggi, spesso crudi, contro spacciatori e migranti. Poi, in tantissimi twittano il 'meme', la foto modificata, ormai virale, con Salvini che citofona a casa Morisi per chiedere «Lei spaccia?», ironizzando amaramente sulla controversa citofonata al presunto spacciatore del Pilastro a Bologna. E chi sarcasticamente si chiede: «A chi spacciava Morisi? Prima agli italiani».

 

Fedez prende in giro Salvini

Pure Fedez prende in giro Salvini, definendolo 'eroe contemporaneo'. Insomma, una catastrofe sulla rete, per un partito che più volte ha proposto il carcere, la linea dura, per chiunque si fosse macchiato di reati legati agli stupefacenti. Dentro la Lega c'è chi arriva anche a ipotizzare, a microfoni spenti, che la tempistica delle indagini sia sospetta. E che il vero obiettivo di tutto ciò sia proprio Matteo Salvini. Ma ovviamente sono solo congetture. 

 

 

 

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L'intervista di Giorgetti

Non solo Morisi: a mandare di traverso il caffè al segretario, stamattina c'è anche la concretissima intervista di Giancarlo Giorgetti a La Stampa, vissuta come un'entrata a gamba tesa su temi delicatissimi, come il voto romano e soprattutto la futura scelta del Colle. Nessun commento dall'entourage del segretario, anzi si sottolinea che Salvini «non esprime mai nessun sentimento negativo, nè in pubblico nè in privato contro qualsiasi esponente della Lega», tuttavia trapela che non è andata per niente giù la leggerezza con cui il ministro dello Sviluppo abbia liquidato Enrico Michetti, a favore di Calenda, bocciando di fatto il candidato per cui proprio il segretario da settimane sta facendo una imponente e faticosa campagna elettorale con decine di comizi e incontri.

 

 

Una sorta di coltellata alla schiena che ha provocato l'ira degli alleati, lo sbigottimento del partito, delegittimando il duro lavoro di Matteo Salvini. Più tardi, ambienti vicini a Giorgetti, sottolineano che non c'è alcuna contrapposizione con il segretario, e che il ministro si sta spendendo facendo campagna elettorale in tutta Italia. Ma ancora più forte è l'irritazione del segretario per come Giorgetti abbia lanciato la candidatura di Draghi al Quirinale, sostituendosi di fatto a se stesso, al leader del partito, su un tema così delicato. Parlare ora di Draghi, a settembre, prima ancora che si aprano i giochi veri, è stata letta come una fuga in avanti di cui nel partito non si sentiva alcun bisogno.

 

 

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Il Messaggero