Conte: con la Francia amicizia indiscussa ma tragedie migranti impongono riflessione

Il premier Giuseppe Conte prova a ricucire conla Francia dopo gliattacchidei vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che hannoacusato Parigi di sfruttare l'Africa. ...

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Il premier Giuseppe Conte prova a ricucire conla Francia dopo gliattacchidei vice premier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che hannoacusato Parigi di sfruttare l'Africa.


 

«In un momento in cui l'Europa sta attraversando una fase particolarmente critica, schiacciata sotto il peso dei flussi migratori e incapace di esprimere una strategia politica condivisa e solidale, è legittimo interrogarsi sull'efficacia delle politiche globali che stiamo perseguendo sia a livello di Unione Europea sia a livello di Stati singoli. Questo non vuol dire - scrive in  una nota il presidente del Consiglio - mettere in discussione la nostra storica amicizia con la Francia, né tantomeno con il popolo francese. Questo rapporto rimane forte e saldo a dispetto di qualsiasi discussione politica. Ma quel che sta accadendo nel Mar Mediterraneo, con le tragedie e la difficoltà di realizzare un approccio strutturale al tema della regolazione e della gestione dei flussi, ci impone di allargare lo spettro della nostra riflessione. La campagna elettorale può costituire, per le forze politiche europee, una buona occasione per confrontarsi su temi e questioni di politica europea ed estera, anche se questi rimettono a scelte operate in epoche ormai lontane. L'Europa deve battere un colpo e intervenire coralmente per sostenere più adeguatamente lo sviluppo economico e sociale dei Paesi africani. Tra gli strumenti utili a perseguire questo obiettivo vi è il Trust Fund per l'Africa, il cui finanziamento risulta del tutto inadeguato. Occorre impiegare maggiori risorse e dedicare maggiori energie a un Continente che deve essere messo in condizione di esprimere appieno le sue enormi potenzialità. Continueremo a lavorare con le istituzioni di governo francesi - oltreché con le Istituzioni europee e con gli altri Paesi - fianco a fianco, nelle varie sedi istituzionali, per trovare soluzioni condivise». 
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Il Messaggero