«Ingressi a turno in ufficio», linee guida per il rientro: evitare assembramenti

I rientri dalle vacanze non sono poi così lontani e, con la pandemia da Covid 19, si fa sempre più stringente il problema di evitare assembramenti negli uffici e...

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I rientri dalle vacanze non sono poi così lontani e, con la pandemia da Covid 19, si fa sempre più stringente il problema di evitare assembramenti negli uffici e nelle aziende. E tra gli strumenti che saranno messi in campo ci sarà anche la flessibilizzazione degli orari di lavoro, con possibilità di accedere a turni negli uffici. I ministeri delle Infrastrutture e della Transizione ecologica hanno diffuso le linee guida del piano degli spostamenti casa-lavoro che, secondo il responsabile del dicastero delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, costituiscono «un primo, importante passo, in vista delle riaperture dopo la pausa estiva, e serviranno ai Mobilty manager per la gestione degli orari e per alleggerire la pressione su viabilità e Tpl». La strategia - nata in epoca pre-pandemia ma amplificata dalle esigenze del Covid - prevede che, entro il 31 dicembre di ogni anno, il Mobility manager delle aziende con oltre 100 dipendenti metta nero su bianco il piano di spostamento casa-lavoro indirizzando la documentazione al comune di riferimento per la valutazione delle misure previste, l’armonizzazione delle diverse iniziative e la formulazione di proposte di finanziamento in relazione alle risorse disponibili. 

 

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La mobilità

 

Le idee sono moltissime: bici, car pooling e sharing, navette e abbonamenti bus scontati. Con possibilità di rendere più flessibili ed eventualmente basati su turni gli orari di lavoro. E il messaggio indirizzato alle imprese e ai politici locali è chiarissimo: spingete gli italiani a lasciare a casa le auto private e a recarsi al lavoro con altri mezzi.

Il governo mette sul piatto 50 milioni di euro per finanziare questa profonda strategia di cambiamento della mobilità. Un tema del quale si parla da anni e che, nell’epoca dell’emergenza pandemia da Covid ‘19, è diventato di stringente attualità.

Parlando delle linee guida, lo stesso ministro Giovannini ha avvertito che si tratta di «un supporto a imprese e pubbliche amministrazioni dei Comuni con oltre 50mila abitanti per i piani da adottare entro fine agosto e accedere ai finanziamenti per il 2021».

Entrando nello specifico, il governo suggerisce ai Mobility manager alcune soluzioni «per incentivare comportamenti virtuosi e orientare gli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, contribuendo al decongestionamento del traffico veicolare nelle aree urbane». Nelle linee guida messe a punto dai due ministeri si fa riferimento all’introduzione di un servizio di navetta aziendale, al ricorso ad auto aziendali su prenotazione, all’adozione del car-sharing, alla predisposizione di parcheggi aziendali gratuiti per i dipendenti che condividono l’auto, alla creazione di app per la gestione del carpooling aziendale e all’istituzione di “buoni mobilità” da destinare ai dipendenti che si recano in ufficio utilizzando forme di mobilità sostenibile alternative all’uso dell’autovettura. 

 

Le due ruote

 

Agli enti locali, il governo suggerisce di potenziare le linee Tpl che effettuano servizio nei pressi dell’azienda, con nuove fermate di collegamento tra i principali snodi. Tra le ipotesi, anche abbonamenti gratuiti o a prezzi agevolati per i dipendenti. Le due ruote vengono indicate come parte fondamentale di decongestionamento. Nelle linee guida si fa riferimento alla realizzazione di stalli per biciclette custoditi e videosorvegliati, di spazi dedicati ai monopattini elettrici, di stazioni di ricarica elettrica per e-bike e monopattini, della realizzazione di spogliatoi con docce per i dipendenti, dell’acquisto di bici aziendali per utilizzo su prenotazione, di convenzioni con aziende di bikesharing e micromobilità condivisa al fine di fornire servizi di bikesharing o micromobilità condivisa dedicati o a prezzi agevolati per i dipendenti.

«In questa fase – si legge ancora nel documento – è importante coinvolgere i dipendenti avviando interlocuzioni finalizzate alla condivisione di iniziative quali, ad esempio, orari flessibili, incentivi economici e, più in generale, misure che incidono sui rapporti tra dipendenti e datore di lavoro». Ai Mobility manager che dovranno occuparsi di scrivere i piani di spostamento casa-lavoro, i ministeri suggeriscono anche di far emergere i vantaggi, per i dipendenti, di recarsi in ufficio senza usare l’auto. E in questo senso si fa riferimento alla riduzione dei tempi di spostamento e dei costi di trasporto, agli incentivi economici, alla riduzione del rischio di incidentalità e all’incremento del comfort di viaggio. E, quanto all’azienda, «anche al fine di poter giustificare il sostegno finanziario nella realizzazione delle misure è certamente importante evidenziare i vantaggi in termini economici e di produttività».
 

 

 

 

 

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Il Messaggero