Green pass, Lamorgese frena sui controlli. Poi il dietrofront

Andare al ristorante con il Green pass «è come andare al cinema e mostrare il biglietto». La ministra Luciana Lamorgese sceglie questo paragone per definire...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

Leggi l'articolo e tutto il sito ilmessaggero.it

1 Anno a 9,99€ 89,99€

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.

L'abbonamento include:

  • Accesso illimitato agli articoli su sito e app
  • La newsletter del Buongiorno delle 7:30
  • La newsletter Ore18 per gli aggiornamenti della giornata
  • I podcast delle nostre firme
  • Approfondimenti e aggiornamenti live

Andare al ristorante con il Green pass «è come andare al cinema e mostrare il biglietto». La ministra Luciana Lamorgese sceglie questo paragone per definire l’atto di certificazione verde. Poi, parlando delle proteste dei ristoratori e degli esercenti che non hanno intenzione di chiedere il documento di identità al cliente, interviene ancora e dice: «Certo che non sono tenuti a chiedere la carta d’identità, e faremo una circolare come Viminale per spiegare che non sono tenuti a farlo. Nessuno pretende che gli esercenti chiedano i documenti, i ristoratori non devono fare i poliziotti». E allora a chi spetterà il compito di capire se il Green pass esibito da qualche giovane sia in realtà quello di Nonna Peppina? «Il rispetto delle regole è importante», aggiunge la ministra durante una diretta internet sul sito de La Stampa, le forze dell’ordine faranno «controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa. Dovranno essere i titolari dei locali a verificare il Green pass all’ingresso, anche se non potranno chiedere il documento di identità. Non si può pensare - insiste Lamorgese - che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario, che è garantire la sicurezza».

 

Green pass e controlli, i dubbi


Insomma, tanto tuonò che piovve. Il pass appena approvato e già depotenziato. Le dichiarazioni della titolare del Viminale hanno fatto subito il giro delle chat dei poliziotti. Tutti a chiedersi quali e quanti saranno gli interventi da fare, per chi - come loro - ha la priorità di tutelare la sicurezza e non di verificare l’attestato per poter mangiare al ristorante al chiuso. Ma se da un parte, la ministra ha voluto sottolineare che le forze dell’ordine è di questo che devono occuparsi, dall’altro ha dovuto fare i conti con le esigenze legate all’emergenza Covid e al rispetto delle regole. Tanto che in serata - fonti del Viminale - sono tornate sulla questione affermando che «le forze di polizia sono pienamente impegnate per garantire il rispetto delle regole sull’utilizzo del Green pass. L’attuazione dei controlli rappresenta un passaggio delicato in quanto ha l’obiettivo primario di tutelare la salute pubblica». Una puntualizzazione necessaria, visto quanto il governo insista sul rispetto delle regole e sui controlli per contrastare la crescita dei contagi. Ma se ora le città sono praticamente chiuse per ferie, a settembre e, poi in autunno, sarà arduo tentare di mantenere il rigore richiesto. Si vede già nei luoghi di villeggiatura, dove la polizia locale è composta da pochissime persone che, certamente, hanno qualche difficoltà a tenere a bada la quantità di turisti che circola in questi giorni. «Da quando è iniziata la pandemia abbiamo fatto 50 milioni di controlli - afferma Lamorgese -. L’impegno è stato tanto. Ora siamo in una fase successiva»

 

Ius soli, scontro Salvini-Lamorgese. Il ministro: «Tema giusto». Il leader leghista: «Pensi a fermare gli scafisti»

 

Le sanzioni

Spetterà, dunque, alle forze di polizia e ai vigili urbani, fare “blitz” nei locali per capire se è tutto in regola. Loro sì, potranno chiedere il documento al titolare del Green pass e, nel caso che il nome non corrispondesse scatterebbe un’accusa di falso. Mentre nessun rischio corre il gestore dell’esercizio commerciale che ha dovuto unicamente verificare che il cliente fosse in possesso della certificazione. Diverso è se tra le persone presenti ci sia qualcuno senza l’attestato, allora scatterebbero le sanzioni anche per lui. Il decreto in vigore prevede da 400 a 1.000 euro sia per chi viene trovato sprovvisto di pass, sia per chi non ha controllato. I gestori dei locali rischiano «se la violazione è ripetuta per almeno tre volte in tre giorni diversi, la chiusura, da 1 a 10 giorni, dell’attività imprenditoriale». «Rigorosamente prendiamo atto della decisione - spiega Mimmo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari di polizia - Auspichiamo, però, un po’ più di coerenza». Nel primo weekend di entrata in vigore dell’attestato verde le sanzioni non sono state tantissime, anche perché ora si mangia e si beve liberamente all’aperto. A Chiaia, a Napoli, sono stati 160 i controlli della po

 

Green pass falsi venduti online, blitz della polizia: perquisiti 32 amministratori di canali Telegram

 

Green pass, Ciciliano (Cts): «Le prossime chiusure dovranno essere solo per i non vaccinati»

 

Il dato

Nel frattempo, comunque, sul certificato verde e sulla sua efficacia è intervenuto anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: «Venti milioni di green pass sono stati scaricati negli ultimi tre giorni. È un numero straordinario che dimostra la sensibilità e la partecipazione dei cittadini del nostro P

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero