«Sarei coinvolta nello scandalo dei 'furbetti del bonus' e mi autodenuncio. Non vivo di politica perché non voglio e non potrei». Così Anita...
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Pubblicato da Anita Pirovano su Domenica 9 agosto 2020
Pirovano spiega di avere «un reddito annuo dignitoso e nulla di più, ho un mutuo, faccio la spesa, mantengo mia figlia e addirittura ogni tanto mi piace uscire e durante le ferie andare in vacanza».
Il consigliere di Trento
«Anche io non vivo di sola politica, pago l'affitto ogni mese e per marzo e aprile sono rimasto senza lavoro e ho chiesto come te i 600 euro visto che con i gettoni di presenza non sarei arrivato a fine mese ... ed è giusto rivendicarlo». Così il consigliere comunale di Trento Jacopo Zannini con un commento su Facebook ha voluto ringraziare Anita Pirovano, la consigliera comunale milanese che ha reso pubblico di aver richiesto il bonus Covid. «Grazie Anita Pirovano anche io sono in Consiglio Comunale a Trento e anche io non vivo di sola politica», scrive Zannini in un commento al post di Pirovano.Il sindaco del comasco
«Non aspetto che qualcuno trafughi notizie, né che l'INPS renda noti i nomi, ma preferisco dire subito che, pur essendo Sindaco di un piccolo comune, ho chiesto il bonus da 600 euro come libero professionista. E non l'ho fatto per rubare qualcosa, ma per un semplice e chiaro motivo: dopo l'ultima fattura del 26 febbraio, a marzo, aprile e maggio ho fatturato ZERO con la mia partita Iva». Lo afferma Federico Broggi, segretario provinciale del Pd di Como nonché sindaco di Solbiate con Cagno, Comune di circa 4.000 abitanti.Broggi spiega di avere chiesto i 600 euro «perché il mio lavoro non è quello del Sindaco, ma quello di fare selezione del personale; perché anche oggi sto dedicando più tempo al comune che al mio vero lavoro; perché nonostante il non fatturato di 3 mesi, tra luglio e ottobre ho giustamente versato e verserò quasi 3.000 euro di contributi e tasse; nonostante tutto ciò, ho continuato a saldare gli impegni presi negli anni precedenti». «Sembra poi - afferma Broggi - che se hai richiesto 600 euro è perché sei un nababbo che vuole truffare lo Stato. Bene. Nel 2019 con la mia partita Iva ho fatturato, con 9 fatture, € 17.100 lordi, cioè meno di quanto guadagna un deputato in un mese. Fate voi le considerazioni sul senso di fare questi accostamenti. Mi si spieghi però perché se un amministratore comunale ha preso la cassa integrazione va bene, mentre se prendi i 600 euro no. Onestamente la differenza fatico a vederla». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero