Crisi superata. Dopo nove giorni di assenza da Palazzo Farnese, l'ambasciatore francese in Italia Christian Masset, richiamato per consultazioni a Parigi il 7 febbraio,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE: Parigi rimanda l'ambasciatore a Roma: «Abbiamo ascoltato leader italiani rammaricarsi»
LEGGI ANCHE: Telefonata Macron-Mattarella, Conte: «Rapporti Italia-Francia solidi»
Ma non solo. Da quel momento, Parigi ha apprezzato «il rammarico» e i toni più concilianti usati negli ultimi giorni dai leader italiani che fino ad allora avevano usato «parole o comportamenti francamente non amichevoli e inaccettabili». «Abbiamo sentito Salvini dire che non voleva una guerra con la Francia, e Di Maio dire cose complicate ma era stato lui a mettersi da solo in una situazione molto complicata», ha spiegato la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau. A scatenare le ire francesi era stato infatti l'incontro della scorsa settimana nella banlieue parigina di Di Maio con l'ala dura dei gilet gialli, dai quali però lo stesso vicepremier ha preso le distanze. In particolare da Christophe Chalen‡on, il controverso esponente del movimento anti-Macron, protagonista anche di un fuori onda della trasmissione Piazza Pulita in cui si dichiara pronto a organizzare un colpo di stato insieme a un gruppo di paramilitari. «Non abbiamo intenzione di dialogare con quell'anima (dei gilet gialli, ndr) che parla di lotta armata o guerra civile», ha precisato il capo politico del M5S presentando il manifesto dei Cinquestelle e di altre quattro forze politiche per le Europee.
A caccia di alleanze in Europa per poter formare un gruppo parlamentare a Strasburgo, Di Maio ha sottolineato di voler parlare solo con chi «crede nella democrazia per cambiare le cose», continuando così a tendere la mano al Ric (Ralliement d'Initiative Citoyenne), la lista di gilet gialli 'moderatì che ha a sua volta disconosciuto Chalen‡on - ma anche perso nelle ultime ore la sua capolista Ingrid Levavasseur - e che potrebbe portare con sé la dote della visibilità mediatica. In attesa di individuare il giusto interlocutore, è stato dunque rinviato l'annunciato incontro con i gilet gialli a Roma. Di Maio chiederà forse prima un incontro a Masset: «Intanto gli do il bentornato», ha detto. Certo, i temi su cui Francia e Italia si scontrano ormai periodicamente non sono del tutto superati, ma il dialogo dovrebbe ora ripartire su altre basi. «Sono contento per la polemica chiusa», ha commentato Salvini. «Adesso rinnovo la richiesta d'incontro con il ministro francese agli Interni, con l'obiettivo di riportare in Italia alcuni dei 15 terroristi latitanti da anni in Francia», ha quindi incalzato il ministro leghista dopo che Christophe Castaner aveva rifiutato di vederlo finché non fosse passata la tempesta. Roma e Parigi dovranno inoltre riprendere a parlare anche di Tav, come ha suggerito la stessa Unione europea mettendo in guardia sulla possibilità che Bruxelles richieda indietro i finanziamenti. Il governo italiano «ora prenda una decisione: ci sono importanti finanziamenti europei che non possiamo perdere», è stato l'invito della ministra francese dei Trasporti, Elisabeth Borne.
L'ambasciatore francese. «Non neghiamo che ci siano delle divergenze o dei disaccordi su alcuni temi ma tutto si può affrontare nel dialogo e nel rispetto reciproco.
Il Messaggero