Coprifuoco ore 23, la linea Draghi. Centri commerciali, matrimoni, palestre: così le riaperture

L'ennesimo braccio di ferro all'interno della maggioranza. La partita per lo slittamento del coprifuoco alle 23 o alle 24 - l'eliminazione completa chiesta da Lega e...

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L'ennesimo braccio di ferro all'interno della maggioranza. La partita per lo slittamento del coprifuoco alle 23 o alle 24 - l'eliminazione completa chiesta da Lega e Italia viva non è presa in considerazione - alla fine si giocherà la prossima settimana. O almeno questa è l'intenzione del premier Mario Draghi.

Ieri infatti, mentre prendevano sempre più corpo le istanze degli aperturisti, il capo dell'esecutivo ha fatto sapere che la cabina di regia dedicata alle riaperture non sarà convocata entro questo weekend come in maggioranza ripetevano da giorni, ma che è programmata per lunedì 17. Il motivo è presto detto: far slittare ogni allentamento di almeno 7 giorni. Il timore è che accettando di rivalutare i dati del contagio della settimana in corso non si riesca ad avere una visione reale dell'impatto degli allentamenti adottati con il decreto riaperture del 26 aprile. Da qui la volontà di Draghi di far slittare la cabina di regia per affidarsi a dati più puntuali e calibrare ancora il nuovo meccanismo di valutazione che sostiuirà i parametri attuali (con meno importanza all'indice Rt e più peso a ospedalizzazioni e vaccini) e oggi sarà oggetto di una riunione tra governo e Regioni. 

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Ma il pressing dei partiti è ancora forte e non è da escludere che il dossier possa emergere nel corso del Cdm chiamato a dare il via libera al nuovo decreto sostegni. Ad insistere è il centrodestra che, proprio per rimarcare la propria posizione, ha presentato al Senato una mozione firmata da tutte le forze politiche (Lega, Forza Italia, Udc e Cambiamo) per eliminare il coprifuoco, anticipare le riaperture previste per giugno e luglio, dunque ristoranti al chiuso, palestre, parchi tematici, fiere, convegni e congressi, consentire l'organizzazione di eventi e cerimonie dando il via libera al settore del wedding, aprire gli stadi al pubblico e i centri commerciali nel fine settimana.

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Una posizione che però evidentemente mal si concilia con la linea delle prudenza del ministro della Salute Roberto Speranza. Il compromesso potrebbe trovarsi appunto nel posticipo del coprifuoco alle 23 e nella definizione di una data certa per quei settori che non hanno ripreso le attività. Ad esempio il wedding, potrebbe ripartire il 15 giugno, i centri commerciali, che potrebbero tornare a lavorare nei fine settimana dopo il 23 di maggio.
Al contrario non dovrebbero esserci invece novità per le altre riaperture già poste in calendario dal Governo con il decreto di aprile. Tanto le sale al chiuso dei ristoranti quanto le palestre dovrebbero quindi arrivare il 1° giugno. Allo stesso modo niente anticipi pure per i parchi tematici (1° luglio) nonostante le proteste andate in scena a Roma ieri. 

 

 

 

 

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Il Messaggero