Falsa partenza per il piano green del governo. Il decreto legge messo a punto dal ministro dell'ambiente Sergio Costa non è stato discusso dal consiglio dei ministri....
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I NODI DA SCIOGLIERE
Insomma, il neo ministro Roberto Gualtieri è all'affannosa ricerca di una quindicina di miliardi di euro tra tagli di spesa e revisione delle agevolazioni fiscali da utilizzare per disinnescare gli aumenti Iva da 23 miliardi del prossimo anno. Costa è entrato a gamba tesa su una delle voci più promettenti di risparmio allo studio del ministero dell'Economia. E non sarebbe stato l'unico. Fonti bene informate raccontano che nell'ultimo preconsiglio dei ministri, più di un componente del governo Conte bis avrebbe si sarebbe presentato con la proposta di un decreto legge. A Palazzo Chigi è subito scattato un campanello d'allarme. Il rischio è che il Parlamento si trovi ingolfato di provvedimenti da convertire proprio alla vigilia di una complicata manovra economica. Del resto i ministri hanno tempo solo fino al 15 ottobre per far passare eventuali provvedimenti di spesa, perché con la sessione di bilancio aperta non sarà più possibile farlo. Visto da Palazzo Chigi il problema è anche un altro. Due commissioni fondamentali per l'esame dei provvedimenti economici, sono in mano a due esponenti dell'opposizione. La Commissione bilancio della Camera è presieduta dal leghista Claudio Borghi, quella finanze del Senato dal collega di partito Alberto Bagnai. L'incidente insomma, rischia di essere dietro l'angolo. Cosa accadrà adesso del decreto? Forse diventerà un disegno di legge, anche se Costa insiste per farlo approvare prima possibile. Il tutto avviene alla vigilia del Climate Action Summit dell'Onu che si svolgerà a New York il 23 settembre prossimo. Per la buona riuscita del quale si sta spendendo in prima persona Sergio Mattarella, tra i più sensibili in Italia agli effetti nefasti dei cambiamenti climatici. Il presidente della Repubblica ieri è intervenuto due volte per sottolineare la necessità di agire in fretta, chiedendo anche un impegno della nuova Commissione europea. Con il suo omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha auspicato che il nuovo bilancio europeo tenga conto di questa sfida. Ma soprattutto il Quirinale ha diffuso un allarmatissimo documento in vista del vertice di New York nel quale ben 32 capi di Stato e di governo (per l'Italia proprio Mattarella) chiedono senza mezzi termini di agire subito e di destinare risorse finanziarie alla green economy. «Dobbiamo assicurare - si legge nel documento - che tutti i flussi finanziari siano coerenti col percorso verso ridotte emissioni di gas a effetto serra ed esortiamo tutte le istituzioni finanziarie ad allineare i loro investimenti alle finalità di lungo periodo dell'Accordo di Parigi». Intanto le resistenze vengono a galla: i sindacati lamentano di non essere stati informati e chiedono un confronto, gli autotrasportatori bollano i tagli ai sussidi ai carburanti come un autogol.
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Il Messaggero