Era Vito Nicasti a decidere come l'ex sottosegretario Armando Siri dovesse proporre le modifiche alla legge e ottenere i finanziamenti alle aziende del minieolico....
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LA TANGENTE
L'ipotesi dei pm è che per 30mila euro Siri con emendamenti, più volte presentati e sempre cassati, abbia tentato di garantire finanziamenti di stato alle aziende di arata-Nicastri. Circostanza che emerge dalle conversazioni tra l'imprenditore e il figlio. Annotano gli investigatori: «L'Arata era cristallino nel ribadire il concetto ai suoi interlocutori: La tempistica è questa - dice - se entra nel decreto gli do 30mila euro». E ancora: «Quello che non mi fa dormire di notte è il fronte incentivi, perché la grande soluzione di tutti i problemi nostri è il fronte incentivi l'emendamento che non è stato fatto bene mi ha detto il vice ministro, che mi ha chiamato prima, che gli do trentamila euro. Però è un amico come lo fossi tu, però gli amici mi fai una cosa io ti pago e quindi è più incentivato».
È la primavera del 2018 e Arata parla con il figlio in merito alle modifiche da approvare. «Bisognerebbe dirglielo a Vito (Nicastri ndr)) che ci lavori lui su quest'aspetto qua, sia sul fotovoltaico, bisogna ricordare a Manlio (Nicastri ndr)di dirglielo a suo papà, gli date la bozza, lui se la studia e ci facciamo mettere le cose che ci interessano a noi. Facciamo mettere quello che vogliamo, facciamo approvare subito nel giro di un mese e lo mandiamo via».
IL DETTAGLIO
Avere un uomo nel governo per Arata era fondamentale, così a maggio 2018, durante le consultazioni per la formazione del governo, parla con il figlio Francesco e gli racconta uno dei suoi incontri con Gianni Letta: «Pensa un po' che Armando l'ho fatto chiamare io da Berlusconi, devo dire che Letta è sempre un amico. Sono andato lì, gliel'ho detto, Armando dice se non mi sostiene Berlusconi...Salvini non so. Allora devo dire che subito dopo l'ha chiamato». Ma Arata, che parla anche di un colloqui con Salvini, mai registrato dagli investigatori, vuole ottenere un incarico anche per il figlio Federico, poi diventato consulente del sottosegretario Giancarlo Giorgetti: «Ha detto (Letta ndr) che interviene anche su Giorgetti per Federico, così Giorgetti è stato mezz'ora con Federico». Ma Arata fa di più: «Oltre a interessare Letta - annotano gli investigatori - Arata ricorreva all'aiuto del cardinale Burke, esponente cattolico con addentellati nell'amministrazione statunitense. Del resto è lo stesso Siri a chiedere aiuto agli Arata, cercando di arrivare al capo dello Stato Mattarella. La sera del 17 maggio 2018 Federico Arata chiama il padre: «Papà, Armando, che mi ha chiamato poco fa, mi ha detto se potevo fargli arrivare qualche sponsorizzazione dall'ambasciatore americano che a quanto pare si sente con il presidente Mattarella e allora papà il cardinale non lo conosce questo ambasciatore e l'ambasciatrice quell'altra sta in America quindi l'ho chiamato ma mi ha detto che era difficile che poteva... anzi è difficile, potrei avere anzi un effetto contrario».
I due Arata non riuscendo ad avere un collegamento «con l'ambasciatore tramite il cardinale, concordavano di provare ad agevolare Siri raggiungendo l'ambasciatore tramite Steve Bannon.
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Il Messaggero