OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Giampiero Galeazzi è morto. Indimenticabili le sue telecronache, di canottaggio e tennis su tutti, ma anche scherma ed atletica leggera, così come le sue ospitate nei talk show televisivi a tema calcistico, durante i quali non ha mai nascosto la sua grande passione per la Lazio. Il mondo dello sport e della tv è in lutto: Galeazzi è morto a Roma, al Policlinico Gemelli. Il cronista sportivo e conduttore della Rai ed ex canottiere aveva 75 anni, era malato da tempo di diabete. L'ultima sua apparizione televisiva risale a tre anni fa a Domenica In.
Domenica In, nel salotto di Mara Venier torna Giampiero Galeazzi: ecco come sta
Addio a Giampiero Galeazzi
«Bisteccone mio se ne va un pezzo importante della mia vita» posta Mara Venier con un cuore su Instagram. Nato a Roma il 18 maggio 1946, Galeazzi in gioventù, dopo la laurea in economia, ha lavorato per un breve periodo nell'ufficio marketing e pubblicità della Fiat, a Torino, era diventato professionista di canottaggio, vincendo il campionato italiano del singolo nel 1967 quindi nel doppio con Giuliano Spingardi l'anno seguente, partecipando alle selezioni per le Olimpiadi del 1968 a Città del Messico. Poi è entrato in Rai come giornalista sportivo prima alla radio e poi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport.
Le telecronache
Di lui si ricordano le telecronache degli eventi sportivi come la medaglia d'oro di canottaggio dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale, trascinati dalla mitica telecronaca in diretta di Galeazzi a Seul nel 1988 e di Antonio Rossi e Beniamino Bonomi a Sydney 2000 «andiamo a vincere», l'urlo finale di Galeazzi che emozionò in diretta tutti i telespettatori.
Il cordoglio
Tanti i commenti di cordoglio dai vari colleghi, dal direttore del Tg5 Clemente Mimun a Massimo Caputi. Negli Anni Ottanta fu anche inviato della Ds per gli incontri più importanti della Serie A. Dal 1992 al 1999 ha condotto 90esimo minuto e ha partecipato alla conduzione del festival di Sanremo del 1996 con Pippo Baudo. Nel 2010 e nel 2012 ha partecipato a Notti Mondiali e Notti Europee, entrambe trasmissioni Rai. Galeazzi era tifoso della Lazio e aveva due figli: Susanna e Gianluca.
La carriera
Nella sua carriera non è stato soltanto giornalista sportivo: ha raccontato nel 1986 come inviato per la Rai l'incontro fra Michail Gorbaciov e Ronald Reagan a Reykjavk. Galeazzi si trovava in Islanda per l'incontro di Coppa dei Campioni fra Valur e Juventus. »Ciao Giampiero! Grazie per aver vissuto lo sport da atleta prima e da giornalista poi. Alla tua voce, carica di entusiasmo e passione, sono legati i ricordi di tante emozioni azzurre. Sono certa che stasera anche lo Stadio Olimpico saprà ricordarti per come meriti«. Così la sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali. Diceva Galeazzi tempo fa: »Raccontare le straordinarie vittorie degli Abbagnale è ancora oggi una emozione unica per me come quelle del Napoli degli scudetti. Oggi tutto quello che ho fatto, entrare negli spogliatoi e intervistare chiunque, non sarebbe possibile, perché è tutto freddo e prestabilito«. Era ricoverato da settimane, in terapia intensiva. Lascia due figli (Gianluca e Susanna, entrambi giornalisti, il primo in forza a La7, la seconda a Sky).
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero