Assegni, finanziamenti, case nel centro di Roma concesse in comodato d’uso gratuito a politici di diversi schieramenti. «Pago io», perché «non...
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Ci sono poi i pagamenti in favore della società sportiva di Capena, fatti dopo le pressanti richieste del consigliere comunale Dario Sestili e dell’ex sindaco. È il 19 maggio 2016, Scarpellini è in ufficio insieme al politico, gli chiede se vuole «l’assegno o il bonifico», l’interlocutore gli dice che «va bene anche l’assegno». Chiama poi un suo socio, «dice che è in compagnia del suo amico». Sestili replica «che martedì gli porta tutto il progetto». Poi, entra in ufficio il collaboratore di Scarpellini: «Ecco qua l’assegno», dice, e si allontana. Interrogato l’imprenditore chiarisce: «A Capena ho un terreno dove sono state avviate le operazioni di costruzione di un polo logistico. Al Comune mi conoscono un po’ tutti, ho provveduto a versare, tramite bonifico, 30.000 euro poiché io ho interessi in quel Comune e non voglio avere problemi».
PONZANO
Scarpellini parla poi di Ponzano, dove ha finanziato per anni la squadra di calcio: «Il contratto di sponsor serviva solo per giustificare la dazione di denaro» in favore del primo cittadino, dice l’imprenditore. Sono proprio le intercettazioni con il sindaco Enzo De Santis quelle più eloquenti. Per il gip, in questo caso il «mercimonio» della funzione pubblica è palese. Le richieste di «aiuti economici» da parte del pubblico ufficiale sono continue. Il 30 maggio 2016, per esempio, Scarpellini riceve in ufficio De Santis, che gli chiede «un aiuto per il completamento del pagamento di due pulmini acquistati al prezzo di circa 60mila euro». Il dialogo è eloquente. «Tu con 60 sei più tranquillo?», chiede il costruttore. «Con 60 mi pago i pulmini», risponde il sindaco. «Tranquillo io i 60 te li do», conclude Scarpellini. De Santis si giustifica in continuazione: «Sto proprio in mezzo ai guai». «Dagli una sessantina di mila», dice Scarpellini a un suo collaboratore. Il 3 giugno i due parlano delle modalità di consegna dei soldi: «Senti, praticamente come te li devo dare?», chiede il costruttore. «Come ti pare a te, come ti pare a te», risponde il sindaco. Scarpellini propone un pagamento da 15mila euro, ma De Santis non si accontenta: «Se mi puoi dare di più sarebbe meglio».
Il 13 luglio 2016 De Santis aspetta altri soldi: «Soffri qualche giorno, capito?», gli dice l’imprenditore. Qualche giorno dopo, il sindaco dice a Scarpellini di aver lavorato per permettergli «di costruire fino al 50 per cento in più» su un terreno. L’imprenditore è soddisfatto. Il sindaco, allora, fa l’ennesima richiesta: «Senti Sergio, ti volevo dire, in attesa del quattro tu non puoi mollare qualcosa?».
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Il Messaggero