Coronavirus, salta l'esame di terza media. Lezioni web obbligatorie, a settembre l'anno potrebbe iniziare da casa

La didattica a distanza diventa obbligatoria, la maturità si farà con un maxi colloquio, gli esami di terza media saltano e la promozione sarà assicurata a...

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La didattica a distanza diventa obbligatoria, la maturità si farà con un maxi colloquio, gli esami di terza media saltano e la promozione sarà assicurata a tutti, pur se con voti insufficienti in pagella. Con questa inaspettata riforma della scuola, imposta dall’emergenza da coronavirus, si chiude l’anno scolastico.


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Ma intanto, per la riapertura a settembre, i problemi iniziano già a farsi sentire: a cominciare dai supplenti che dovranno sedere in cattedra. E non è escluso che anche a settembre, spiega la ministra Azzolina all’Istruzione Lucia Azzolina, «il nuovo anno scolastico cominci da casa qualora dovessero persistere rischi da coronavirus». 
Il decreto scuola che oggi approderà in Consiglio dei ministri prevede, tra gli interventi più importanti, il potenziamento della didattica a distanza che, in queste settimane della chiusura delle scuole, sta tenendo uniti docenti e studenti non senza problemi. A cominciare dalla mancanza di computer e di connessione per tutte le famiglie fino alla carenza di formazione informatica per i docenti alle prese, per la prima volta, con la classe virtuale. Sulla bozza di decreto si legge che il personale docente deve assicurare le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza fino alla fine dell’anno scolastico. Gli studenti avranno voti reali sulle pagelle, anche le insufficienze, e potranno recuperare parte delle lezioni perdute all’inizio del prossimo anno scolastico. Tutti promossi alla classe superiore, quindi, e tutti ammessi agli esami di Stato.
 
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IL RIENTRO
Molto dipenderà dal rientro a scuola: qualora l’emergenza sanitaria in corso permettesse di riaprire le scuole entro il 18 maggio, gli esami si potrebbero svolgere in presenza con le dovute modifiche. La maturità infatti avrebbe commissioni di esame con tutti commissari interni e un presidente esterno e avrebbe il secondo scritto, quello multidisciplinare e nazionale, facilitato e scritto dalle singole commissioni. Se invece le scuole non dovessero riaprire, gli esami cambierebbero completamente: per la terza media salterebbero del tutto e gli studenti avrebbero solo un voto finale, formulato dai docenti in sede di scrutini telematici. Per la Maturità invece è previsto un esame ridotto, in formato light: una sola prova orale e probabilmente online. Un maxi colloquio che potrebbe valere fino a 60 punti, il totale di tre prove da 20 punti ciascuna.


 
 

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Ma si scaldano gli animi anche sul fronte dei docenti, soprattutto precari in attesa del reclutamento per il prossimo anno: i tre concorsi previsti, tra cui quello straordinario per 24mila docenti da portare in cattedra a settembre, sono stati bloccati dall’emergenza sanitaria. Il Miur punta a svolgerli entro giugno ma i precari chiedono che la selezione avvenga prima, semplicemente con una graduatoria per titoli e anni di servizio. Non solo, nel decreto scuola è previsto anche il congelamento, per i supplenti, delle graduatorie di istituto del triennio 2017/2020 anche per l’anno scolastico 2020/21: un blocco che, come denuncia il Coordinamento nazionale Sfpno, bloccherebbe migliaia di docenti che attendono di poter aggiornare punteggio e titoli culturali. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero