Codice della Strada, scontro sui 150 km/h in autostrada e stop del Tesoro

Codice della Strada, scontro sui 150 km/h in autostrada e stop del Tesoro
Nuovo codice della strada: Non ci sono fondi per dotare gli scuolabus delle cinture di sicurezza, né per l’esenzione dei pedaggi autostradali per i veicoli delle...

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Nuovo codice della strada: Non ci sono fondi per dotare gli scuolabus delle cinture di sicurezza, né per l’esenzione dei pedaggi autostradali per i veicoli delle organizzazioni del terzo settore, né per eliminare il pagamento del bollo per le auto storiche.


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Sono solo alcuni degli stop che sono arrivati ieri dal ministero dell’Economia sulla riforma del codice della strada. La Ragioneria si appresta poi a bocciare altre misure e così la Commissione Bilancio della Camera che non si è ancora pronunciata potrebbe dare parere negativo sui numerosi articoli del provvedimento che a luglio aveva ottenuto un consenso bipartisan nella commissione Trasporti di Montecitorio.



Si tratta dell’ennesima falsa partenza. L’iter - bloccatosi a luglio anche per la caduta del governo giallo-verde - sarebbe dovuto cominciare ieri in Aula. È stato deciso uno slittamento perlomeno di una settimana e - anche per lo scetticismo del ministero su alcune norme chiave - il rischio è che si arrivi ad un nulla di fatto, che la riforma finisca nel pantano.

IL TESTO
Sul testo è arrivata dunque la scure della Ragioneria. La prima norma contestata nella relazione fatta pervenire ai parlamentari riguarda «l’obbligo a carico dei Comuni di delimitare le zone scolastiche». Il comma 2 dell’articolo 1 prevede infatti l’adozione da parte dei comuni, con una specifica ordinanza, di alcune misure «applicabili almeno negli orari di entrata e uscita degli alunni». Ovvero della fissazione di un limite massimo di velocità non superiore a 30 km/h, di una zona a traffico limitato e di aree pedonali. Il Mef fa sapere che «non può ritenersi idonea la copertura» in quanto i proventi derivanti dalle sanzioni per le violazioni sono incerti. «La disposizione pertanto – si legge – non può avere ulteriore corso nei suoi attuali termini». 

Ma dalla Ragioneria arriva un alt anche alle cinture di sicurezza negli scuolabus. Il nuovo codice della strada stabilisce infatti che dal 1° gennaio 2024 «sarà vietata la circolazione dei veicoli sprovvisti di detti sistemi». Sono circa 11mila gli scuolabus immatricolati, quelli pubblici 5.771 ai quali si aggiungono quelli di proprietà di società municipalizzate. «Pertanto - si legge nel provvedimento - considerato che installare un sistema di ritenuta ha un costo pari a 50 euro a sedile, si può stimare un costo complessivo pari a 2,5 milioni di euro». La relazione tecnica del ministero dell’Economia e Finanze evidenzia «l’onerosità della disposizione» e «l’assenza della relativa copertura finanziaria».

I DUBBI
Dubbi pure sulla possibilità di consentire la circolazione sulle autostrade a moto e scooter di cilindrata sotto gli attuali 150 cc, in quanto «la gestione della rete autostradale è stata data in concessione a società private». Semaforo rosso all’allargamento delle macchine agricole nel novero dei veicoli d’epoca e alla eventualità di esenzione del bollo per le auto storiche: una misura che «porterebbe a un minor gettito» e che pertanto «non può avere corso». «Parere contrario» dunque perché «i maggior oneri arriverebbero a circa due milioni di euro». Perplessità infine anche all’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale dei veicoli adibiti a soccorso perché non c’è la possibilità di «verificare la corretta quantificazione dell’onere stimato».

IL PRESSING
Si capirà nei prossimi giorni se l’impasse si sbloccherà e se il nuovo codice della strada verrà esaminato. Il pressing di tutte le forze parlamentari è fortissimo. «C’è una condivisione quasi unanime dei partiti. Noi vogliamo andare avanti con determinazione. Si tratta di coperture minime da trovare», afferma per esempio il dem Cariglio. L’unico emendamento divisivo è quello presentato dalla Lega per l’innalzamento della velocità a 150 km/h in alcuni tratti autostradali. La maggioranza è contro. Non è ancora certo poi il sì al divieto di fumo per i guidatori. 
Via libera bipartisan, invece, all’inasprimento delle multe per chi utilizza in auto cellulari, smartphone o tablet e per chi viola il divieto di sosta. Consenso ampio anche per i parcheggi rosa per le donne in gravidanza e per la rivoluzione dei ciclisti con la possibilità di uno spazio riservato alle biciclette davanti ai semafori e l’ok alla circolazione a doppio senso ciclabile nelle strade con limite fino a 30 km/h e su corsie preferenziali. 

Semaforo verde al trasferimento del «servizio di piazza con veicoli a trazione animale o con slitte nei parchi e nelle riserve naturali» e alla possibilità di ripetere due volte la prova pratica all’esame della patente di guida. Ma senza il via libera del ministero dell’Economia e di quello dei Trasporti tutto l’impianto della riforma del codice della strada rischia di arenarsi.
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