Roma, overdose di vodka in classe, i genitori: «In coma per una scommessa»

Si somigliano, lei è piccola come la figlia, stremata anche lei, seppure resta in piedi davanti al letto, solo ogni tanto si siede e si copre il volto con le mani. È...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

Leggi l'articolo e tutto il sito ilmessaggero.it

1 Anno a 9,99€ 89,99€

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.

L'abbonamento include:

  • Accesso illimitato agli articoli su sito e app
  • La newsletter del Buongiorno delle 7:30
  • La newsletter Ore18 per gli aggiornamenti della giornata
  • I podcast delle nostre firme
  • Approfondimenti e aggiornamenti live
Si somigliano, lei è piccola come la figlia, stremata anche lei, seppure resta in piedi davanti al letto, solo ogni tanto si siede e si copre il volto con le mani. È sola al capezzale della quindicenne del Russell finita in Terapia intensiva al San Giovanni. 


Come sta ora sua figlia?
«Sta meglio, per fortuna, ma non riusciamo a parlare».

Ha un filo di voce, ancora la paura sul viso, nessuna forza, forse un po’ di vergona. Concentrata su quel che è successo, rimugina mentre la figlia guarda il soffitto, senza forze. 
«Siamo sconvolte», scuote la testa e chiude il discorso, ma sconvolti ora sono anche gli altri genitori degli studenti del Russell.
Che adesso si interrogano, perché: «È un fatto gravissimo, non deve accadere una cosa del genere in un liceo», dicono le mamme al telefono, in chat, mentre tornano a casa dal lavoro e la notizia si diffonde e rovina la serata a tutti. 

«Ma è un fatto soprattutto triste», le fa eco un’altra. E’ il momento di puntare il dito, «la realtà è che una ragazza si è mandata in coma etilico da sola e nessuno si è accorto di niente - i commenti più preoccupati - possibile che nessuno sapeva? Nessuno guardava? E’ sfuggita a qualsiasi controllo».

A qualcuno non tornano i conti, come avviene sempre in questi casi. La scuola, che tanto credeva in questa “didattica alternativa”, ora viene additata come responsabile del mancato controllo. Ma alcuni ipotizzano altro: «Io penso che ci sia dietro una scommessa con qualcuno... e prima o poi uscirà. Altrimenti non ha senso».

Un papà di una ragazzo del primo anno ci ha riflettuto a lungo: «Perché proprio la vodka? Se ti vuoi ubriacare porti la birra a questa età. La vodka sa più di un rito, come una scommessa... Altrimenti non si spiega: una ragazzina improvvisamente decide di bersi una bottiglia di un superalcolico all’insaputa di tutti... mi sembra improbabile». 
Molte cose sono ancora da chiarire. «Penso che domani sapremo meglio come è andata, spiegazioni ne vogliamo tutti».


Una cosa è certa: anche la formula della co-gestione è da rivedere (l’anno scorso la preside del Russell ha immediatamente chiamato la forza pubblica e fatto interrompere l’occupazione). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero