Dopo due anni di commissariamento, a Ostia i clan rappresentano ancora un male grave che influisce e condiziona il tessuto economico e sociale su un territorio in cui però...
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SFIDE
Così le famiglie criminali hanno occupato il territorio, hanno intimidito con la violenza, dialogato con la politica e riversato denaro sporco e su parte dell'economia di Ostia. Si tratta di un territorio che non è mafioso perché la grande maggioranza dei cittadini è onesta, come ha precisato la Bindi, ma su cui i clan hanno nel tempo aumentato la loro forza. Dice la presidente: «Riteniamo che l'attenzione del Paese delle ultime settimane abbia dato maggiore impulso alla presenza dello Stato. Questa presenza è oggi forte, determinata e consapevole e sta già ottenendo risultati importanti. Tuttavia prima che ci consentano di affermare che il potere mafioso è stato sconfitto dovrà passare un po' di tempo».
Seduta delle commissione antimafia a porte chiuse, nel palazzo della scuola tributaria della Finanza: ascoltati prefetto Paola Basilone, il questore Guido Marino, il procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia, Michele Prestipino, la presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo e il direttore del Municipio, Cinzia Esposito, che due anni fa fu oggetto di minacce. Domanda al prefetto Basilone: durante le elezioni c'è stato uno spiegamento di forze dell'ordine straordinario a Ostia, ora gli agenti torneranno a Roma? In sintesi, sì. Il prefetto: «L'attenzione non deve diminuire, la situazione continuerà ad essere monitorata. Una massiccia presenza non si potrà mantenere, gli agenti sono stati sottratti a Roma, dove servono forze in chiave anti terrorismo. Ma a Ostia rivedremo il controllo coordinato, sarà più intelligente, mirato e georeferenziato sui reati». Conclusione della Bindi: «A Ostia le tre storiche famiglie mafiose, Triassi, Fasciani e Spada, sono qui da prima che venisse analizzato il fenomeno di Mafia Capitale». Tra il senatore Stefano Esposito (Pd) e la presidente Di Pillo (M5S), distanze sul Pua preparato dal commissario Vulpiani e che la giunta si appresta a varare. E' lo strumento urbanistico per la regolamentazione degli arenili. Secondo Esposito non favorirà la libera concorrenza sul fronte delle concessioni, rischiando di privilegiare gli autori di abusi e gli attuali gestori. Di Pillo: «Daremo tutti i chiarimenti tecnici con un documento, si tratta di un provvedimento molto importante».
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Il Messaggero