Omicidio Rapposelli, Giuseppe Santoleri tradito dal figlio

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«Basta che ti ricordi dove siamo stati». Sono le parole di Simone Santoleri, dette al papà Giuseppe quando i due pensavano di essere al riparo da ogni...

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«Basta che ti ricordi dove siamo stati». Sono le parole di Simone Santoleri, dette al papà Giuseppe quando i due pensavano di essere al riparo da ogni intercettazione, a tradire quella ricostruzione fatta agli investigatori che nel disegno di padre e figlio doveva scagionarli dall’accusa di aver ucciso la pittrice Renata Rapposelli, ex moglie e madre, per poi gettarne il corpo in una scarpata dall’argine del fiume Chienti.

Una frase che, insieme alle contraddizioni in tv di Simone Santoleri, e poi le testimonianze della vicina, della farmacista e della titolare della palestra, le telecamere e altre rilevanze, hanno portato all’arresto di padre e figlio, rinchiusi da martedì nel carcere di Castrogno.





LE TELECAMERE
Quella frase di Simone Santoleri è stata registrata dai carabinieri durante la ricostruzione del tragitto da Giulianova a Loreto, fatto su un’auto dell’Arma con padre e figlio a bordo, per verificare quali strade avesse preso Giuseppe Santoleri per accompagnare da solo, come l’anziano ha sostenuto, l’ex moglie al Santuario, salvo poi farla scendere prima dell’arrivo per l’insistente richiesta di soldi fatta dalla pittrice. E proprio quando padre e figlio sono rimasti soli in auto, Simone ha detto al padre: «Statti calmo su, non ti fa vedere nervoso su che non è successo... cioè basta che ti ricordi dove siamo stati».
Questa frase smentisce la ricostruzione dei Santoleri, che hanno sempre dichiarato che Giuseppe fosse solo con l’ex moglie il 9 ottobre sulla Fiat Seicento bianca. Auto che, tra l’altro, quel giorno non fu ripresa dalle telecamere dei vigili durante il tragitto descritto dai Santoleri, ma venne ripresa due volte dalle telecamere il 12 ottobre, nel viaggio verso Tolentino, con i cartoni a coprire il carico nel portabagagli e senza cappelliera.





IL DUPLICE MOVENTE
La scintilla che avrebbe portato a compiere il delitto, nella ricostruzione del pm, dev’essere scoccata quando la pittrice, giunta a Giulianova nella casa dei Santoleri, ha proposto all’ex marito di tornare a vivere insieme. Non a Giulianova, bensì all’estero, utilizzando come risorse la pensione dell’anziano e la vendita dei quadri. Questa ipotesi, con la richiesta di tremila euro di alimenti, potrebbe aver destabilizzato chi con quella pensione ci campava: Simone. Lui, che ricordando quando la madre gli chiese a chi fosse intestata la casa di Giulianova, durante la trasmissione “Chi l’ha visto?” ha fatto il gesto dell’ombrello, dicendo che la casa era intestata solo a lui.
Ma c’è di più. Dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Ancona emerge che oltre alle questioni economiche si aggiunge «l’astio nutrito da Simone nei confronti della madre, con radici remote, da far risalire all’età adolescente». Aspetti di cui Simone non ha mai fatto mistero nel corso delle interviste televisive, e che si sarebbero «vicendevolmente catalizzate fino a scoppiare proprio il giorno della visita della madre a Giulianova».


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Il Messaggero