Covid, Londra cambia strategia: «Altra ondata in autunno, convivere con il virus»

Covid, Londra cambia strategia: «Convivere con il virus, altra ondata in autunno»
Il Regno Unito si prepara, come detto dal primo ministro Boris Johnson, a «convivere col virus». È quello che si evince da un documento trapelato da ambienti di...

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Il Regno Unito si prepara, come detto dal primo ministro Boris Johnson, a «convivere col virus». È quello che si evince da un documento trapelato da ambienti di governo. La bozza contiene ipotesi su quello che accadrà dopo la tanto attesa fase 4, ovvero la rimozione delle ultime restrizioni che sarebbe dovuta avvenire il 21 giugno ma che, a causa della variante indiana responsabile di un rapido aumento di contagi è stata al momento posticipata al 19 luglio. Un mese necessario per velocizzare la somministrazione delle seconde dosi ai più vulnerabili, vaccinare con la prima i più giovani (è cominciata ieri quella dei diciottenni) e mettere in sicurezza le case di riposo. Il segretario alla sanità Matt Hancock ha infatti deciso di rendere obbligatoria la vaccinazione per i dipendenti di tali istituti e starebbe considerando di estendere questa misura anche a chi lavora nel sistema sanitario nazionale, l’NHS.

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Nel frattempo però la squadra di esperti è al lavoro e sta valutando una serie di raccomandazioni per il governo su come il Paese dovrà convivere con il virus anche dopo il 19 luglio. A partire dal lavoro: nel documento infatti si consiglia di prolungare ulteriormente l’home working laddove possibile. Una presa di posizione che farà molto discutere nelle prossime settimane.

In merito al distanziamento di un metro, che durante lo Step 4 non sarà più obbligatorio, gli esperti stanno ripensando a nuove regole per rendere più sicuri i luoghi chiusi, primi fra tutti proprio quelli di lavoro. Come la richiesta agli uffici di installare sistemi di ventilazione per agevolare il ricambio dell’aria. Un’altra ipotesi sul tavolo riguarda le mascherine affinché rimangano in uso ancora a lungo in certi contesti. 

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L’autunno e l’inverno si prospettano tutt’altro che Covid-free: secondo il documento infatti, sarà necessario continuare ad adottare alcune precauzioni. In primo luogo perché secondo gli scienziati lo spettro di una nuova ondata è tutt’altro che improbabile, soprattutto quando il clima freddo incentiverà gli incontri al chiuso dove il virus è più trasmissibile.

E secondariamente perché lo scenario di rivedere il sistema sanitario nuovamente sotto grande pressione è una preoccupazione realistica, e gli scienziati lo vogliono scongiurare con ogni mezzo. A questo proposito non è una buona notizia quella che riguarda i pannelli in plexiglass che molti locali, inclusi i ristoranti e gli uffici, hanno implementato per ospitare i clienti in sicurezza. Stando a quanto consigliato dagli esperti più che impedire la trasmissione del virus, infatti, rischiano di favorirla poiché, se implementati nel modo sbagliato come spesso accade, ostacolano il naturale ricircolo dell’aria. Una nuova misura, quindi, potrebbe prevedere l’obbligo di rimozione di tali barriere.

Dovrà cambiare anche l’approccio che normalmente si ha verso sintomi comuni, come la tosse, o la febbre, e più specifici come la perdita di gusto e olfatto. Chiunque avrà uno di questi disturbi dovrà isolarsi a casa finché un test non escluderà l’infezione da Covid in atto, si legge nella bozza.

Non ci sono buone notizie nemmeno per chi viaggia abitualmente all’estero e per il settore turistico. Il consiglio infatti è quello di mantenere in auge un periodo di isolamento al rientro, per evitare la diffusione di nuove varianti.

Fonti governative hanno ribadito che nessuna decisione è stata presa su quello che accadrà dopo il 19 luglio e che, spiegano, fare previsioni è ancora prematuro. Tuttavia, gli scenari sopra descritti parlano chiaro: con il freedom day il Regno Unito non tornerà alla vita prima del Covid-19.
 

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Il Messaggero