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Le spie russe suggerirono a Putin di aspettare per invadere l'Ucraina nel febbraio di un anno fa. Lo sostiene un rapporto del Royal United Services Institute (Rusi) di 39 pagine, che ha lo scopo di mettere in guardia i governi occidentali sulla portata delle operazioni segrete russe per sovvertire un Paese nel suo mirino. Il capo dell'intelligence estera russa, l'Svr, disse al presidente Vladimir Putin che avevano bisogno di più tempo per prepararsi, chiedendo di ritardare l'invasione, ma la sua richiesta fu respinta.
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Nel rapporto si afferma che le agenzie di spionaggio russe iniziarono a prepararsi per l'invasione dell'Ucraina già nel giugno 2021 e che il Servizio di sicurezza federale (Fsb) ha rapidamente controllato le popolazioni nelle aree occupate dell'Ucraina. «I servizi speciali russi - sostiene il rapporto pubblicato dalla Bbc - sono riusciti a reclutare una vasta rete di agenti in Ucraina prima dell'invasione e gran parte dell'apparato di supporto è rimasto attivo dopo l'invasione». Almeno 800 funzionari ucraini sono stati cooptati per lavorare per l'Fsb, alcuni volontariamente, altri costretti. Tuttavia, secondo il rapporto, anche le spie hanno avuto i loro fallimenti. La loro valutazione originaria prima dell'invasione, data al presidente Putin, era che le forze russe sarebbero state accolte a braccia aperte e che il governo di Kiev sarebbe crollato rapidamente. «Ciò, com'è evidente, si è rivelato catastroficamente sbagliato per Mosca», afferma il rapporto.
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