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L'aviazione militare russa doveva essere decisiva nel anniettare la resistenza ucraina, eppure fino ad oggi ha fallito i suoi obiettivi. Come è possibile? Mosca è a corto di piloti, quelli che ci sono non hanno sufficienti ore di addestramento, fondamentali per pilotare i caccia. E oggi il Cremlino sta richiamando anche piloti in pensione aggregati al gruppo di mercenari Wagner.
Putin, il flop dell'aviazione senza piloti
A rivelarlo è il Ministero della Difesa del Regno Unito che in una lunga analisi racconta: «Le forze ucraine hanno annunciato che il pilota di un aereo da attacco russo Su-25, abbattuto il 17 giugno, è stato catturato poco dopo. Il pilota ha confessato di essere un ex maggiore dell'aviazione russa, che aveva assunto un impiego come appaltatore militare Wagner e aveva volato diverse missioni durante il conflitto».
Le cause
Come è possibile che una potenza come la Russia si trovi a corto di piloti? Secondo l'analisi del Ministero della Difesa britannico «l'impiego di personale in pensione, che ora lavora come appaltatore Wagner, per condurre missioni di supporto aereo ravvicinato, indica che l'aviazione russa probabilmente sta faticando nel sostenere l'invasione dell'Ucraina con un numero di equipaggi sufficiente».
Ma quali sono le cause di queste lacune? «Conta la combinazione del numero insufficiente di personale adeguatamente addestrato e delle sue perdite in combattimento». Non solo: è anche emerso che per la missione il pilota catturato usava un normale apparecchio Gps commerciale perché non aveva a disposizione un sistema di navigazione militare.
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