Putin, qual è l'obiettivo dopo l'annessione dei territori ucraini? Le conseguenze e il rischio di una risposta nucleare

La cerimonia di firma dei trattati sull' annessione si terrà domani alle 15 ora locale al Cremlino e vi prenderà parte anche Vladimir Putin

Ucraina, domani l'annessione dei territori dopo il referendum: il piano di Putin è un'escalation?
Dopo i referendum farsa che si sono tenuti in settimana domani il Cremlino proclamerà l'annessione alla Russia dei nuovi territori occupati in...

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Dopo i referendum farsa che si sono tenuti in settimana domani il Cremlino proclamerà l'annessione alla Russia dei nuovi territori occupati in Ucraina cioè le Repubbliche di Luhansk e Donetsk e le regioni di Kherson e Zaporozhzhia. Un'annessione che potrebbe portare la guerra a una nuova escalation, con un'offensiva russa per stabilizzare le regioni occupate. E che aumenta i timori per l'incognita nucleare: se le regioni occupate entreranno a far parte "ufficialmente" della Russia - temono gli alleati Nato - allora Mosca potrebbe reagire ai tentativi di riconquista di Kiev anche con l'uso di armi nucleari tattiche

Mentre cresce la tensione internazionale e arrivano le condanne da parte del mondo occidentale - che non riconoscerà i nuovi territori come parte della Russia - il Cremlino ha annunciato la cerimonia. La firma dei trattati di annessione si terrà domani alle 15 ora locale al Cremlino. Sarà presente anche Vladimir Putin che terrà un discorso e incontrerà i leader delle regioni di nuova annessione. 

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Il piano di Putin: cosa succede ora? 

Al di là delle condanne internazionali, l'annessione delle regioni ucraine sembra destinata ad innescare una nuova escalation sul campo di battaglia. «Ora passiamo a una nuova fase di combattimenti come parte della Federazione Russa», ha avvertito il leader dei separatisti del Donetsk. Obiettivo dichiarato: la completa «liberazione» di tutti i territori annessi.

L'incognita nucleare 

Alle minacce di un'escalation si unisce anche il timore per l'uso di armi nucleari per la difesa dei nuovi territori. Entrando a far parte ufficialmente della federazione russa infatti Mosca potrebbe considerare un tentativo di riconquista di Kiev come un attacco al proprio territorio e dunque reagire con tutti i mezzi a propria disposizione.

Un'eventualità a cui, secondo il ministro degli Esteri polacco Zbigniew Rau, la Nato reagirebbe «in maniera convenzionale», quindi non usando un'arma nucleare, ma in modo «devastante».

Per tutta risposta, Kiev si dice pronta a continuare la controffensiva. E ha chiesto nuovi aiuti militari agli alleati. Un appello cui hanno subito risposto gli Stati Uniti, preparando di un nuovo pacchetto di armi da 1,1 miliardi di dollari che dovrebbe includere nuove forniture di sistemi anti-missile Himars, munizioni e vari tipi di sistemi anti-droni radar. E Washington ha fatto sapere di essere al lavoro con alleati e partner anche per imporre rapidamente severi costi economici a Mosca, mantenendo il ritmo di nuove sanzioni ogni sei settimane.

Condanna internazionale

Intanto dal mondo occidentale è arrivata la condanna unanime dell'annessione. L'Unione Europea ha già varato un nuovo pacchetto di sanzioni (l'ottavo) che dovrebbe costare 7 miliardi di euro di entrate: «La Russia deve pagare per questa ulteriore escalation», ha attaccato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ribadendo che l'Ue «non accetterà mai» l'esito dei «falsi» referendum. 

Una posizione ferma, ribadita anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi che in un collo ha avuto un colloquio telefonico con Volodymyr Zelensky ha sottolineato che l'Italia non riconoscerà mai i referendum illegali indetti dalla Federazione Russa e ha confermato il continuo sostegno da parte del Governo italiano alle Autorità e alla popolazione ucraina in tutti gli ambiti.

Una condanna severa è arrivata anche dagli Stati Uniti che hanno annunciato che «Le conseguenze dell' annessione russa di territori ucraini sarannoautentiche e straordinarie». Anche la Turchia si è schierata contro: «Non riconosciamo il risultato di questi referendum» ha affermato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Anche la premier britannica Liz Truss ha assicurato durante una conversazione telefonica col presidente Volodymyr Zelensky che Londra non riconoscerà mai i tentativi di Mosca di annettere le regioni ucraine.  

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Il Messaggero