Il Nobel per l'Economia quest'anno ha premiato la lotta alla povertà. La Royal Swedish Academy of Sciences ha assegnato il prestigioso riconoscimento congiuntamente...
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Ma quello di quest'anno è stato anche un premio 'giovanè, visto che tutti e tre gli economisti hanno meno di 60 anni: 58 anni Banerjee, 54 Kremer e 46 anni Duflo. E nel caso di quest'ultima, in particolare, si tratta non solo della seconda donna della storia ad aver vinto il Nobel per l'Economia (dopo Elinor Ostrom nel 2009), ma anche della più giovane economista mai insignita del prestigioso riconoscimento. E, infine, si tratta anche di un premio assegnato nuovamente ad una coppia: dopo gli apripista Pierre e Marie Curie nel 1895 e rari altri casi negli anni successivi, anche i due Nobel di quest'anno Duflo e Banerjee sono infatti marito e moglie. Il loro nuovo libro «Good Economics for hard times» sarà tradotto in italiano nel 2020.
Nell'annunciare i vincitori dell'edizione 2019, il Comitato per i Nobel ha sottolineato che i risultati delle ricerche dei tre vincitori «hanno migliorato enormemente la nostra capacità di lottare in concreto contro la povertà». In circa 20 anni, è stato spiegato infatti, «il loro approccio sperimentale, volto a far emergere i modi migliori per combattere la povertà, ha trasformato l'economia dello sviluppo che è ora diventata un fiorente campo di ricerca». Nella motivazione viene sottolineato come i tre economisti abbiano «introdotto un nuovo approccio per ottenere risposte affidabili sui modi migliori per combattere la povertà globale», tra cui quello di «suddividere il grande problema della lotta contro la povertà globale in questioni più piccole e quindi più gestibili, come gli interventi più efficaci per migliorare la salute dei bambini».
A metà degli anni '90, è stato precisato inoltre, i tre studiosi hanno dimostrato l'importanza che può avere questo tipo di approccio, grazie all'uso di esperimenti sul campo per testare una serie di interventi che potrebbero migliorare i risultati scolastici nel Kenia occidentale«.
Il Messaggero