Kiev abbatte tre super jet SU-30 russi da 45 milioni di dollari: la debacle aerea di Mosca

Kiev abbatte tre super jet SU-30 russi da 45 milioni di dollari: la debacle aerea di Mosca
Jet russi di ultima generazione, del valore di oltre 130 milioni di dollari in tutto, abbattuti dall’Ucraina in soli due giorni. Le perdite di Mosca diventano sempre...

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Jet russi di ultima generazione, del valore di oltre 130 milioni di dollari in tutto, abbattuti dall’Ucraina in soli due giorni. Le perdite di Mosca diventano sempre più pesanti, nonostante il suo esercito sia nettamente superiore a quello di Kiev in termini sia di forze che di equipaggiamento. L’ultima batosta risale all’inizio del mese, quando le truppe ucraine hanno abbattuto tre caccia russi SU-30. Si tratta degli aerei da guerra più avanzati, che costano circa 45 milioni di dollari l’uno.

 

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I Jet russi abbattuti

Il Sukhoi Su-30M è un caccia biposto, simile all’F-15E americano. È armato con missili anti-superficie di precisione e ha un raggio di lancio di 120 km. Può trasportare bombe AB-500, KAB-500KR e KAB-1500KR, pacchetti di razzi da 80 mm e 130 mm e razzi S-25 da 250 mm. Dall’inizio della guerra, l’esercito ucraino sostiene di avere abbattuto e distrutto circa 200 aerei russi. Sergej Sumlenny, un analista politico, stima che il costo delle perdite per il Tesoro russo ammonti ad almeno 5 miliardi di dollari: «L’esercito ucraino ha abbattuto il duecentesimo aereo da guerra russo - ha detto - il velivolo più economico costa circa 25 milioni di dollari. Quindi il costo complessivo delle perdite, considerando solamente gli aerei da guerra, ha raggiunto almeno i 5 miliardi».

 

 

 

Il fiore all'occhiello di Mosca

La forza aerea avrebbe dovuto essere uno dei fiori all’occhiello dell’esercito russo, portando enormi vantaggi nella guerra: la flotta di caccia e velivoli militari è nettamente superiore a quella Ucraina. Mosca aveva puntato sull’aviazione che, con quasi 4.000 aerei da combattimento e una vasta esperienza nel bombardamento di obiettivi, avrebbe dovuto svolgere un ruolo fondamentale nell’invasione, consentendo all’esercito russo di conquistare terreno. Dall’inizio dell’invasione, però, Vladimir Putin non ha ancora conquistato il controllo dei cieli. La resistenza ucraina ha mostrato una forza sorprendente ed è riuscita ad adattarsi e a cambiare le strategie con l’evolversi del conflitto. Quello che è emerso è una certa dose di approssimazione nei combattimenti.

 

 

Le forze aeree dipendono da tecnologie sofisticatissime e che devono essere gestite da personale altamente qualificato: stazioni radar, stazioni di rifornimento di carburante mobili, aeromobili per la guerra elettronica per azzerare le difese degli avversari, aerei d’attacco per localizzare e distruggere le forze nemiche. La modernizzazione dell’aviazione russa, troppo recente, non si è dimostrata efficiente come ci si immaginava: le operazioni logistiche sono ancora imperfette e manca un addestramento regolare. Invece di lavorare per controllare i cieli, l’aviazione russa ha finora fornito principalmente supporto aereo alle truppe di terra, o ha bombardato le città ucraine. Kiev, invece, è riuscita a concentrarsi sulle capacità antiaeree, per ostacolare l’assalto, soprattutto con i missili terra-aria portatili e con sistemi missilistici S-300, a lungo raggio.

 

 

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