Ciuffo ribelle, occhi smeraldo e sorriso irresistibile. Jon Kortajarena, modello spagnolo di Bilbao, classe 85, è stato definito da Forbes uno degli uomini più belli...
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Quando è iniziato il suo cammino nel fashion system?
«Andavo a scuola, una mia amica che partecipava a un casting per le selezioni di Miss Spagna mi ha suggerito di fare anch'io un provino per la stessa agenzia. Andammo e ci presero per fare le maschere nei teatri, un lavoretto che mi permetteva di avere un piccola indipendenza economica. Poi ho conosciuto Juan Carlos Tubilla, il mio attuale agente, che mi ha mandato un giorno secco a Parigi per vedere la risposta dei clienti. Tornai con un contratto per Roberto Cavalli. Avevo 17 anni».
A casa come la presero?
«Mio nonno non capiva che fosse un vero e proprio lavoro. Pensava che dopo le foto e le sfilate potevo sempre andare a fare altro di più concreto. Mi diceva sempre: Se qualcosa andasse male, ti accoglierò sempre a braccia aperte».
Prima di allora non aveva mai pensato di fare il modello?
«A dire il vero no, io volevo fare l'architetto. Mi piaceva disegnare, ero portato per la matematica».
C'è qualcuno che cura il suo look?
«Solo i miei capelli. Li faccio tagliare esclusivamente da mia madre, che fa la parrucchiera. Sono capace di volare a Bilbao anche solo per farmi dare una sforbiciata».
Come definirebbe il suo stile?
«Classico. Parto dal presupposto che quando uno si veste esprime se stesso, e io mi sento easy. Mi piacciono i jeans, le t-shirt, le maglie in cashmere e i mocassini. Il vero debole però ce l'ho per i cappotti. Devono essere lunghi, strutturati».
Ha sfilato per i più grandi stilisti. A chi si sente più legato?
«Sicuramente Tom Ford, lo stilista che mi ha posizionato come modello. Ho lavorato con lui per 12 stagioni. Mi ha insegnato tanto su come indossare gli abiti e come muovermi in passerella. Da lui ho appreso come gestire la mascolinità. E poi mi ha battezzato come attore, visto che ho partecipato al suo film
The single man. Ma anche Karl Lagerfeld che mi ha dato la possibilità di sfilare per l'alta moda maschile e Olivier Rousteing di Balmain».
È diventato amico di Madonna dopo aver preso parte a due suoi video clip, Girl Gone Wild e Bitch I'm Madonna, che ne pensa del suo attuale look che tanto sta facendo discutere?
«Madonna è semplicemente la regina. Può tutto. Basta che se ne parli».
Lei è l'ambassador, a livello mondiale, degli orologi Bulgari: come è stato l'incontro con questo marchio?
«Ho sempre pensato che fosse un brand sinonimo di lusso, che rappresenta quanto c'è di buono nella creatività del made in Italy, quindi per me è stato un orgoglio essere scelto a rappresentarlo. Ho una vera passione per gli orologi, quelli che non passano di moda e si tramandano di generazione in generazione».
Che rapporto ha con Roma?
«La amo follemente. Viaggio molto e raramente mi impressiono quando vedo delle città. Mi è successo, finora, solo con Roma e Venezia. Passeggiare tra le bellezze capitoline è impagabile. Quando meno te lo aspetti, da chiese che sembrano cadenti, spuntano fuori quadri di Caravaggio. Sicuramente ci saranno anche dei difetti, ma la magnificenza di Roma non si cancella così facilmente».
Lei è molto impegnato sul tema dell'ambiente: cosa pensa si possa fare, anche dal punto di vista della moda?
«Oltre al mio impegno con Greenpeace ho scritto anche a Pedro Sánchez Pérez-Castejón, il nuovo presidente del governo spagnolo per sollecitare interventi nel mio Paese. Avere cura dell'ambiente non è una moda del momento ma una necessità, perché tra l'inquinamento da plastica e il cambio climatico l'uomo rischia di non avere futuro. I fashion addicted devono imparare ad acquistare in modo consapevole, pochi capi ma buoni che durano nel tempo».
Modello e attore. In futuro in quale veste la rivedremo?
«Mi vedrete più recitare. Usciranno due film, il primo è
Lo nunca visto di Carmen Machi, l'altro è stato girato in Canada ma è top secret. Non abbandonerò le passerelle ma cerco di scegliere ciò che più si avvicina ai miei progetti di vita».
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Il Messaggero