Centri di identificazione per migranti «non in Italia come vuole la Francia», ma ai confini meridionali esterni della Libia; una conferenza sull'immigrazione...
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Il caso Guardia Costiera. «La Guardia costiera italiana ha avuto disposizioni di non raccogliere gli Sos delle navi ong cariche di migranti? Dovete chiedere al ministro Toninelli, ma se così fosse, questa decisione avrebbe il mio totale sostegno». Così risponde il ministro dell'Interno Matteo Salvini durante la conferenza al Viminale.
Il blitz in Libia. Raccontato fin dalla partenza in aereo militare con tweet, post, foto, dirette facebook e conferenza stampa al ritorno, il blitz del titolare del Viminale a Tripoli ha anticipato quelli annunciati dallo stesso Conte, dell'altro vice, Luigi Di Maio e del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. E si è differenziato come il giorno e la notte dai viaggi 'top secret' in Libia del predecessore Marco Minniti, a volte comunicati per via traverse giorni dopo. La visita è stata preparata dall'ambasciatore in Libia, Giuseppe Perrone (quella italiana è l'unica rappresentanza aperta da un Paese occidentale a Tripoli) e dagli 007 dell'Aise. Obiettivo principale, frenare le partenze e tagliare la strada alle mire di Macron («dieci volte più cattivo di Orban», lo ha definito il ministro).