Roma, la rivolta anti-buche: 300 denunce in 3 giorni per lesioni o auto rotte

Roma, la rivolta anti-buche: 300 denunce in 3 giorni per lesioni o auto rotte
Almeno trecento le richieste di risarcimento danni che stanno per piombare sul Campidoglio dopo la neve, il gelo e la pioggia degli ultimi giorni che hanno sbriciolato...

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Almeno trecento le richieste di risarcimento danni che stanno per piombare sul Campidoglio dopo la neve, il gelo e la pioggia degli ultimi giorni che hanno sbriciolato l'asfalto degli oltre seimila chilometri di strade capitoline. Cento al giorno. Una cinquantina solo le segnalazioni raccolte nelle ultime 48 ore dal Codacons, venti le denunce partite dagli sfortunati automobilisti che domenica sono rimasti in panne nelle buche-trappola della via Casilina e che non sono potuti nemmeno andare a votare. Una valanga di ricorsi che stanno per arrivare sulle scrivanie degli uffici preposti di via Ostiense anche da chi ha squarciato gomme, rotto semiassi, perso cerchioni, sulla via del Mare («una decina le denunce arrivate a noi di Ecoitaliasolidale in 24 ore», afferma il presidente del movimento ambientalista Piergiorgio Benvenuti), nei pressi di piazza Zama, a San Giovanni, o sulla Tangenziale, l'altro giorno chiusa per voragine in direzione Salaria. Un bollettino di guerra che, stima sempre il Codacons, costerà alle già disastrate casse comunali, centinaia di migliaia di euro in più sulla voce di spesa. Tanto per rendere l'idea, nel 2016 Assicurazioni di Roma liquidò per conto del Comune rimborsi per 7 milioni di euro.


IL SALASSO
Per i romani l'emergenza buche si trasforma nell'ennesimo salasso indiretto, dovuto alle inefficienze e ai disservizi della città: «Riteniamo - afferma Stefano Zerbi del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori - che siano circa 230mila le autovetture che hanno subito o subiranno danni di qualsiasi tipo provocati dallo stato disastroso dell'asfalto e 80mila i motocicli che necessiteranno di interventi e manutenzione». Con un timore: «Stiamo verificando che i gommisti non approfittino di questo momento per gonfiare non solo le gomme ma i prezzi delle riparazioni mettendo in atto delle speculazioni». In altre parole, almeno un'auto su dieci in queste ore sta incorrendo in danni o incidenti causa buche, così due motorini su dieci. Sempre il Codacons ha chiesto alla Procura di Roma di «disporre il sequestro urgente delle arterie più pericolose, quelle dove la presenza di buche e voragini è tale da rappresentare un pericolo per la vita di automobilisti e motociclisti». Intanto arrivano, come anticipato nei giorni scorsi, i limiti di velocità abbassati a 30 km/h anche sulla circonvallazione Salaria, Nomentana e su via del Foro Italico. «Invece di rifare il manto stradale, il Comune preferisce modificare il codice della strada», dice il capogruppo Fi Davide Bordoni.

DUE RUOTE

Per le due ruote la corsa a ostacoli vuole dire anche corsa per la vita: «In via di Boccea, 700 metri prima del Gra - dice Roberto Pontiroli Gobbi del Moto Club Yesterbike - ho visto numerose auto in panne per le buche. In moto la situazione è tragica. Le voragini sono coperte dall'acqua e non si vedono, quando è buio è ancora peggio. Molto cambia se hai uno scooter a ruota alta o bassa, in questo secondo caso l'insidia è maggiore. Le buche riparate, poi, si riaprono per la cattiva qualità dell'asfalto utilizzato. È come un capo di vestiario buono che lo lavi cento volte e resiste, se lo compri taroccato dopo qualche lavaggio lo butti. Queste buche sono pericolose per piloti esperti, figuriamoci per gli adolescenti in sella a uno scooter». Secondo Ecoitaliasolidale i crateri che costellano le strade aumentano persino lo smog: «La continua deformazione dei pneumatici e delle gomme incidono per il 20% sul consumo di carburante delle auto, ovvero, un pieno su 5 dipende dal grado di qualità dei pneumatici, con un evidente impatto sulle emissioni di anidride carbonica».
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Il Messaggero