Zona gialla: Sicilia, Sardegna e Liguria a rischio (prima di settembre). Allerta Lazio e Toscana

La Sicilia potrebbe andare in zona gialla anche prima di settembre. Due le date in cui potrebbe avvenire il passaggio. Nella migliore delle ipotesi, con l’attuale ritmo di...

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La Sicilia potrebbe andare in zona gialla anche prima di settembre. Due le date in cui potrebbe avvenire il passaggio. Nella migliore delle ipotesi, con l’attuale ritmo di ospedalizzazioni, la zona gialla potrebbe scattare lunedì 23 agosto. Nella peggiore ipotesi, il passaggio potrebbe avvenire subito dopo Ferragosto. Gli ultimi dati dicono infatti che rispetto alla Sardegna, dove la situazione non smette di dare dare timori molto forti, la Sicilia è diventata la prima regione per ricoveri. E i report di queste ore dell’Iss e del ministero della Sanità parlano di «alta probabilità di progressione» del morbo in questa regione, stessa formula utilizzata - ma la situazione lì desta meno allarme - per l’Emilia Romagna.

 

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Ricoveri in rianimazione

 

Per non andare in zona gialla bisogna restare sotto il 10 per cento di ricoveri in rianimazione e sotto il 15 per cento negli altri reparti ospedalieri. Tra una settimana la Sicilia - e la causa sta soprattutto nel basso numero di vaccinati -  potrebbe sforare entrambi i parametri. La Sardegna intanto è l’unica regione ad avere già raggiunto la soglia per un parametro su due (la terapia intensiva al 10 per cento) ma è rimasta in zona bianca perché non ha superato il 15 per cento in area medica. 

Ecco, insomma, al di là di certi ottimismi di facciata, non è vero che gli eventuali passaggi in zona gialla saranno fatti se saranno fatti a settembre. Tutto potrebbe scattare anche prima. E’ per questo che il monitoraggio di questa settimana da Nord a Sud, da parte delle autorità sanitarie e di governo sarà attentissimo e costante. Occhi puntati anche sulla Calabria, perché si registrano casi in pericoloso aumento nelle ultime ore. Ma nel monitoraggio che in questa settimana sarà particolarmente dettagliato e potrebbe portare alle prime scelte drastiche, le zone più a rischio retrocessione sono oltre alla Sicilia e alla Sardegna, la Liguria con il 6 per cento di ricoveri in terapia intensiva, il Lazio con il 5 per cento, la Toscana con il 4 per cento. 

Le vacanze degli italiani dunque procedono ma l’allarme resta ed è giustificato dalla variante Delta e dai comportamenti dei cittadini (l’iper-minoranza meno virtuosa) non sempre in linea con le regole di prudenza e di responsabilità personale e collettiva a cui bisogna attenersi. L’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità  certifica infatti un aumento dei contagi in varie situazioni, e soprattutto dei ricoveri in terapia intensiva, anche se si registra un rallentamento della curva dell’indice Rt. 

Il ritorno in zona giallo, in settembre ma forse anche prima,  comporterebbe il ripristino di alcune restrizioni come l’obbligo della mascherina all’aperto, che tuttavia è già stato ripristinato in alcune città tramite ordinanze ad hoc dell’amministrazione comunale. I ristoranti rimarrebbero aperti anche al chiuso, ma possono sedersi al tavolo massimo 4 persone, a meno che non si tratti di conviventi, con una distanza minima di un metro tra i commensali. 

La Sicilia (ma si spera vivamente di no!) sarà la prima regione a tornare indietro? Di certo stare tranquilli non si può assolutamente. E’ vero che andando avanti con la vaccinazione il virus trova sempre meno spazio tra la popolazione. E’ vero anche però che in questo momento il Covid sta colpendo perlopiù i soggetti più giovani, persone che solitamente sono a minor rischio ospedalizzazione  - in quanto nella maggioranza dei casi non hanno una malattia grave - ma l’estate è il momento della loro massima libertà e la libertà non controllata o autocontrollata si sa bene, come insegna l’agosto 2020, quali pessime conseguenze può portare. 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Messaggero