Taormina, malori tra i turisti: bambini con vomito e diarrea e medicinali finiti. Scatta divieto di balneazione

In spiaggia sventola bandiera rossa e molti stabilimenti hanno chiuso lasciando a bocca asciutta tutti coloro che hanno invaso il litorale

Taormina, il mare chiude per un guasto alla fogna: «Malori tra i turisti»
Il mare di Taormina chiude a turisti e abitanti. Un guasto alla condotta fognaria dell'impianto consortile ha provocato lo sversamento di acque nere nel torrente Mazzeo che,...

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Il mare di Taormina chiude a turisti e abitanti. Un guasto alla condotta fognaria dell'impianto consortile ha provocato lo sversamento di acque nere nel torrente Mazzeo che, di fatto, confluisce nelle acque di Letojanni e Mazzeo, le due località sulle quali affaccia una delle perle del sud Italia. Per questo motivo è scattato il divieto di balneazione temporaneo per le specchio di mare fino a 250 metri dalla foce del torrente. In spiaggia sventola bandiera rossa e molti stabilimenti hanno chiuso lasciando a bocca asciutta tutti coloro che hanno invaso il litorale.

 


Taormina, malori tra i bambini

Ma a preoccupare maggiormente è quanto sta avvenendo nei due paesi. Sono stati infatti segnalati numerosi casi di intossicazioni e malesseri. «Sono tantissime le persone alle prese con vomito e diarrea, anche mio figlio piccolo sta male», racconta un turista in vacanza a Letojanni. A conferma di come il fenomeno sia diffuso è la situazione delle farmacie, a corto di farmaci antispasmici: «Non si trova il Plasil e sono terminate anche le siringhe e i fermenti lattici, sentiamo storie in tutto il paese di persone che sono rimaste intossicate. Diversi bambini sarebbero ricoverati nell'ospedale più vicino». I racconti si inseguono anche sui social network: «Pensavamo fosse stato causato dall'anguria ed invece no, ora abbiamo capito perché ci siamo ammalati. Il Plasil lo abbiamo reperito fuori comune, lo stesso per i fermenti lattici e lo Spasmex».

 

 


I turisti lamentano ritardi

Le persone presenti sul luogo lamentano anche il ritardo dell'ordinanza comunale che ha stabilito il divieto di balneazione. Secondo le testimonianze si sarebbe almeno potuto evitare il diffondersi delle intossicazioni e il caos nelle farmacie. «La verità è che già da una settimana si sentiva cattivo odore girando sul litorale e i primi malesseri sono affiorati da giorni. – raccontano - Nell'ordinanza si legge che il divieto di balneazione è a scopo precauzionale, la realtà è che il danno è fatto, altro che precauzionale. Avvisando adeguatamente avrebbero potuto evitare che tanti bambini si sentissero male».

 


Il guasto alla fogna

Secondo quanto emerge dall'ordinanza si tratterebbe di un «improvviso guasto della condotta fognaria dell'impianto consortile» che avrebbe provocato «sversamenti di acque nere nel torrente Mazzeo e conseguentemente nello specchio di mare nei pressi della foce dello stesso torrente». «Lo sapevano da giorni, altro che improvviso, ma non hanno voluto bloccare l'attività turistica», lamentano i turisti. «E ora ci siamo tutti ammalati, soprattutto i nostri bambini». Nel frattempo, in attesa degli esiti degli accertamenti degli enti di controllo e vigilanza, a lavoro sul lungomare ci sono i camion che stanno procedendo allo spurgo dei tombini. «C'è un'aria davvero irrespirabile, non possiamo uscire di casa. Speriamo che risolvano al più presto perché la nostra vacanza è già in gran parte rovinata», insistono i vacanzieri. Un vero a proprio caos che si espande anche oltre Letojanni e Mazzeo. «A Giardini la situazione è la stessa, altro che divieto di balneazione a 250 metri dalla foce, le acque nere ormai si saranno espanse», dicono nelle località limitrofe.

 

 

I tempi

Nell'ordinanza del comune si parla di uno stop alla balneazione provvisorio e di una risoluzione in «tempi brevissimi». Tuttavia quanto possa durare resta un'incognita. Sarà infatti necessario attendere i risultati degli esami tossicologici e di inquinamento delle acque per garantire la sicurezza dei bagnanti. Il minimo, secondo ordinanza, parla di 72 ore di divieto. Ma lo stop potrebbe anche protrarsi. Non quanto le vacanze già prenotate, quelle ormai hanno una scadenza insormontabile.

 

 

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Il Messaggero