Gli abiti dei migranti soccorsi in mezzo al Mediterraneo, i resti del cibo e quelli dei kit sanitari utilizzati per le prime cure a bordo delle navi umanitarie smaltiti non come...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
- oppure -
Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google
OFFERTA SPECIALE
Leggi l'articolo e tutto il sito ilmessaggero.it
1 Anno a 9,99€ 89,99€
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Rinnovo automatico. Disattiva quando vuoi.
L'abbonamento include:
- Accesso illimitato agli articoli su sito e app
- La newsletter del Buongiorno delle 7:30
- La newsletter Ore18 per gli aggiornamenti della giornata
- I podcast delle nostre firme
- Approfondimenti e aggiornamenti live
LEGGI ANCHE Ong, irruzione dei libici sulla nave Nivin: violenze sui migranti, almeno 5 feriti
«È un attacco inquietante e strumentale», reagisce Msf. Dopo aver ipotizzato che a finanziare alcune Organizzazioni umanitarie fossero i trafficanti di esseri umani e aver sequestrato la nave di Proactiva con l'accusa, poi caduta, di associazione a delinquere, la procura di Carmelo Zuccaro torna dunque ad accendere un faro sulle organizzazioni impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo. E ad offrire una sponda a Matteo Salvini. «Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong - dice il ministro dell'Interno -, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma anche quello di rifiuti».
E l'accusa stavolta è infatti di attività organizzate per il traffico illecito di rifiutì, realizzata da due agenti marittimi con il «coinvolgimento diretto» della Ong: secondo i magistrati, in poco meno di un anno e mezzo - da gennaio 2017 a maggio 2018 - circa 24mila chili di materiale pericoloso e infettivo sono stati «sistematicamente» smaltiti in maniera illegale in 11 porti di Sicilia, Calabria, Campania e Puglia dalla Vos Prudence prima e dalla Aquarius dopo; scali dove le navi di Msf si sono fermate per sbarcare i migranti e fare rifornimento.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero