Mentre Ilaria Cucchi annuncia che la querela per Salvini sta arrivando, sul caso del ragazzo morto il 22 ottobre 2009 mentre era sottoposto a custodia...
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Migranti, Salvini indagato di nuovo per sequestro di persona per il caso Open Arms
Intervistata ieri sera durante il programma Lavori in Corso in onda su Radio Radio e Radio Tv Ilaria Cucchi è tornata ad attaccare il capo della Lega perché «fa speculazione su mio fratello, sono stata accusata io di fare questo, ma lui è uno sciacallo. Fa politica di basso livello sulla morte di mio fratello e sulla nostra storia». «Arriva al punto di parlare ancora di droga nel momento in cui sono state emesse le sentenze di condanna per omicidio dopo dieci anni dalla morte di mio fratello - ha aggiunto - Ma che ci vuole dire, che i drogati devono essere uccisi? Secondo me lui è completamente fuori dal mondo. Il giorno della sentenza mia madre che sta molto male è rimasta tantissime ore in quella udienza ad aspettare la pronuncia».
«Mio padre è una persona talmente per bene e onesta che a pochi giorni dalla morte di Stefano ha denunciato suo figlio per aver trovato un quantitativo di droga nella sua abitazione di Morena.
«Se la politica mi attrae? Quella che mi piace e che voglio fare è quella che ho fatto in questi dieci anni quella vera, quella sul campo, non quella che parla alla pancia della gente. Quella che torna interessarsi al tema dei diritti umani».
«Ci dobbiamo battere per i nostri figli per consegnargli una società migliore, in cui non si scenda a compromessi sui diritti umani» ha aggiunto. Rispetto a una sua eventuale candidatura a sindaca di Roma, Cucchi ha ricordato quanto avvenuto qualche anno fa: «Io quella volta lanciai un appello, che ero pronta a presentarmi come sindaco di Roma purché tutti i partiti facessero un passo indietro - ha detto - Più una provocazione che altro, infatti sono rimasta a casa. Se succedesse adesso? Ora penso a godermi questo momento di riconciliazione con me stessa. Avevamo ragione noi, valeva la pena andare avanti, faccio ancora fatica a pensare che ce l'abbiamo fatta». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero