Coronavirus, rientra il caso sospetto a Napoli: negativo il cinese passato da Roma

Coronavirus, rientra il caso sospetto a Napoli. Non era da Coronavirus l'infezione che ha colpito un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno di...

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Coronavirus, rientra il caso sospetto a Napoli. Non era da Coronavirus l'infezione che ha colpito un uomo cinese rientrato dal suo paese e ricoverato al Cotugno di Napoli. Lo confermano le analisi realizzate all'Istituto Spallanzani di Roma che aveva fatto scattare le procedure di controllo. Il sospetto caso di coronavirus a Napoli, che oggi si è rivelato un falso allarme, riguarda un uomo cinese di 28 anni di nazionalità proveniente dalla regione dello Hubei la cui capitale è Wuhan, epicentro del focolaio epidemico. Negativo anche il paziente a Pistoia


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Coronavirus, a Napoli caso sospetto: ricoverato al Cotugno 28enne cinese proveniente da Hubei​
 
Al paziente, che accusa febbre alta e altri sintomi respiratori, è stata diagnosticata una seria broncopolmonite. Giunto ieri mattina ai Pellegrini è stato trattenuto per circa un'ora e 45 minuti per i primi accertamenti (prelievi e radiografia) dopodiché, alla luce del responso radiografico al torace e a fronte della provenienza geografica, è stato immediatamente trasferito, tramite un'autoambulanza attrezzata del 118, all'ospedale Cotugno di Napoli. Il protocollo clinico, messo a punto dalla Regione su indicazione del ministero della Salute, ha funzionato bene. Anche il personale dell'ambulanza, partita dall'ospedale del Mare, ha indossato tute e mascherine di protezione come previsto dai protocolli. Il mezzo è stato poi completamente bonificato.

IL RICOVERO
Al Cotugno, polo monospecialistico per le malattie infettive e punto di riferimento campano della rete nazionale, il ricovero del paziente è stato disposto in una delle due camere ad alto isolamento del pronto soccorso. Degenze blindate e dotate di particolari filtri di aspirazione dell'aria a tutela del personale. Tutti gli esami su tampone compiuti tesi alla identificazione di virus che possano aver causato la polmonite (influenza, Sars, Mars, Coxackie, adenovirus) hanno dato esito negativo.

I KIT
Il Cotugno non è ancora dotato dei kit per la identificazione del coronavirus che invece disponibile allo Spallanzani di Roma dove i campioni sono stati inviati per effettuare i test specifici. Altri campioni sono stati spediti all'Istituto superiore di Sanità.

Al Cotugno è giunta, con i mezzi propri, anche la giovane moglie del paziente che, pur in assenza di sintomi, è stata trattenuta e ricoverata in misura precauzionale. Si tratta di turisti: la coppia è infatti in viaggio di nozze, in soggiorno a Napoli dal 25 gennaio, proveniente da Roma, dove è atterrata il 21 di questo mese con un volo dalla Cina. Gli sposini alloggiano in un Bed & Breakfast affittato nel centro storico di Napoli. Gli sposi avrebbero deciso di partire il 20 gennaio dalla Cina nonostante l'epidemia in corso per trascorrere in Italia la luna di miele. I due sono accompagnati da un'altra giovane coppia di sposi cinesi già identificati dalla Asl e sottoposti anch'essi a misure sanitarie di prevenzione.

Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha ieri prontamente convocato a Palazzo Santa Lucia i manager di Asl e ospedali centralizzando e blindando alla struttura regionale la comunicazione e l'aggiornamento dei dati in stretto raccordo con il Ministero della Salute. Nella riunione è stata confermata l'esigenza di evitare allarmismi. Prima regola: evitare di confondere ogni sintomo con la presenza conclamata del coronavirus.


Il Cotugno con la sua task force rimane l'ospedale di riferimento per casi rilevanti e non banali. In ogni Asl e negli ospedali sono attive strutture in grado di verificare le condizioni reali del paziente. «Si invita infine la popolazione a incrementare le vaccinazioni antinfluenzali soprattutto in questo periodo in cui si rischia di determinare un allarme ingiustificato con affluenza immotivata e inutile nei Pronto soccorso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero