Gentiloni a Raggi: «Collaborare per Roma. Utile una legge ad hoc»

Gentiloni a Raggi: «Collaborare per Roma. Utile una legge ad hoc»
IL CASO ROMA Paolo Gentiloni rilancia il tavolo per la Capitale. «Al di là delle polemiche», ha detto il premier vestendo i panni del candidato del Pd nel...

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IL CASO
ROMA Paolo Gentiloni rilancia il tavolo per la Capitale. «Al di là delle polemiche», ha detto il premier vestendo i panni del candidato del Pd nel collegio di Roma 1, «è giusto il metodo individuato dal tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico. Dobbiamo superare lo scontro e insistere. C'era stato qualche mal di pancia all'inizio, anche nel governo, ma questo è il metodo da seguire senza farsi scoraggiare dai rifiuti».


Nei giorni scorsi il ministro Carlo Calenda aveva dichiarato «chiuso il tavolo», accusando la sindaca Virginia Raggi di «immobilismo» e di «incapacità». Poi, venerdì, Calenda si era impegnato a occuparsi di Roma «anche se la Raggi si mette di traverso». Adesso arriva il rilancio di Gentiloni, che «non è in alcun modo una correzione di Calenda», sostengono i collaboratori più stretti del premier. E al Mise si parla di «completa condivisione».
Gentiloni sembra aderire poi alla proposta lanciata sulle colonne de Il Messaggero qualche mese fa, e rivolto ai partiti, di mettere al riparo Roma nella prossima legislatura con un patto che la preservi dalle contese politiche e ne garantisca il ruolo di Capitale a prescindere dal colore del sindaco: «Una legge su Roma Capitale? Può essere utile una sistematizzazione normativa, ma oggi non posso prendere un impegno perché si vota fra 10 giorni. Sarà qualcosa da fare nella prossima legislatura. Una legge di sistema mi sembra realistica, ma va fatta di intesa con l'amministrazione: un commissariamento sarebbe un errore, oltre che una utopia».

A stretto giro di posta è arrivata la risposta della sindaca Raggi, per una volta conciliante: «Fa piacere che finalmente si riconosca la necessità di una legge speciale per Roma Capitale. In primis, si tratta di realizzare i decreti attuativi della legge del 2010 fermi da anni. Questa dovrebbe essere una delle priorità del governo per dare alla Capitale poteri analoghi a quelli di Parigi, Londra o Berlino». Riguardo al rilancio del tavolo, la Raggi aggiunge: «Da quel tavolo non ci siamo mai alzati e ci saremo anche dopo il 4 marzo. Il confronto è sempre produttivo, come dimostra la creazione di Fabbrica Roma».

L'IMPEGNO DEL GOVERNO
Nel suo intervento, Gentiloni ha rivendicato il lavoro fatto dal governo per la Capitale: «Per rilanciare la città non c'è dubbio che c'è bisogno di un impegno dell'esecutivo, a me lo scaricabarile non interessa. E l'impegno del governo si è manifestato con un sostegno economico all'amministrazione comunale che deve gestire un debito storico molto importante. C'è un trasferimento di 110 milioni per gli extra costi, per le spese che la Capitale sostiene per il fatto di essere la Capitale. Abbiamo sbloccato un'attività che vale circa 2 miliardi per il potenziamento e l'ammodernamento dell'aeroporto di Fiumicino. Abbiamo investito sulle infrastrutture ferroviarie e deliberato risorse consistenti per tutta la mobilità perché sia modernizzato il sistema dei trasporti. Ma abbiamo anche bisogno di un'amministrazione co
munale che collabori».


Sul caso-Roma è intervenuto anche l'ex sindaco Walter Veltroni: «Non è vero che Roma è ingovernabile, nessuna città lo è. Però va unificata». L'occasione per la sortita di Veltroni è stata la presentazione del libro di Roberto Morassut sulle periferie romane.
A.Gen.
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Il Messaggero