Sparatoria Alatri, Thomas Bricca (18 anni) clinicamente morto dopo una sparatoria. La pista della guerra tra bande

Colpi di pistola partiti da uno scooter. L’ipotesi: regolamento di conti tra rivali

ALATRI (Fr) Un agguato in piena regola: il ciclomotore che si ferma, il passeggero che apre il fuoco e poi la fuga a tutta velocità. A terra resta un ragazzo di 18 anni, il...

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ALATRI (Fr) Un agguato in piena regola: il ciclomotore che si ferma, il passeggero che apre il fuoco e poi la fuga a tutta velocità. A terra resta un ragazzo di 18 anni, il giubbotto bianco si riempie di sangue, urlano gli amici e le persone che sono lì intorno, è il caos in largo Cittadini - in pieno centro - dove in pochi minuti arrivano carabinieri e ambulanza. Il ragazzo - Thomas Bricca - è clinicamente morto. Era stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Alatri, all'esterno del dipartimento di emergenza tanti amici e tensione alle stelle. Come in piazza, dove poco distante si stava svolgendo un comizio elettorale. Hanno sparato tra la folla, la prima ipotesi presa in considerazione dai carabinieri è che lo abbiano fatto al culmine di una guerra tra bande che si è consumata negli ultimi giorni. Il ragazzo è stato intubato e trasferito al San Camillo di Roma in condizioni disperate, in serata la notizia della mancanza di segnali cerebrali. Lo sparo lo ha colpito alla fronte e ha trapassato il cranio, introvabile il protiettile: i vigili del fuoco stavano illuminando la zona per cercare di farlo trovare.

 

 

Thomas Bricca, la vittima della sparatoria ad Alatri: amico di tutti e con la passione per la Roma

 

LE RISSE In piazza si erano fronteggiati, a più riprese, gruppi di ragazzi. Qualcosa legato, forse, al mondo della droga o a piccoli sgarri di paese, persino al razzismo. Sugli episodi avevano avviato accertamenti i militari della stazione ma non era emerso ancora granché. Dopo gli spari di ieri sera è certo che non si trattasse di semplici scazzotate tra ragazzi. Una era avvenuta sabato pomeriggio, nei pressi della Pro Loco, un'altra domenica con il tentativo di far cadere un giovane da un parapetto. A fronteggiarsi, secondo quanto emerso ieri sera, erano stati gruppi di giovani del posto, di Frosinone e nordafricani che vivono tra il paese di circa 28.000 abitanti a due passi dal capoluogo ciociaro e la frazione di Tecchiena. Motivo? Nessuno si sbottona, i carabinieri non aggiungono altro a quello che si sente in giro. Si sa per certo che cercano un T-Max di colore scuro, quello sul quale sono fuggiti chi ha sparato e il complice. Al vaglio anche le telecamere di videosorveglianza.

Proprio nei momenti in cui è avvenuto l'agguato, a pochi metri, nel Brio Bar, stava per iniziare un incontro elettorale dell'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, candidato al Consiglio regionale del Lazio, ma l'arrivo dell'ambulanza e le grida dei presenti hanno indotto gli organizzatori ad annullare la cena. «Non ho sentito alcun sparo- racconta il titolare - Ci siamo accorti di quello che era accaduto quando abbiamo visto passare un'ambulanza fermarsi al locale. Poco dopo i soccorritori hanno portato dalla scalinata il giovane colpito».

I PROTAGONISTI Con Thomas Bricca c'erano altri ragazzi, addirittura un paio di tredicenni, tutti portati in caserma dai carabinieri per essere sentiti sull'accaduto. Ieri sera si è fatta strada quella che potrebbe essere una tragica fatalità: il luogo dove si trovava il ragazzo insieme a una comitiva è più in alto rispetto al parcheggio dal quale è partito lo sparo. Ci sono diversi metri di dislivello e forse chi ha aperto il fuoco voleva solo intimidire sparando in aria, ma la traiettoria ha raggiunto il giovane. «Potevo starci anch'io - racconta un ragazzo in lacrime - è assurdo quello che è successo». A chiedere aiuto a un ristoratore è stato un altro ragazzo: «Era bianco in volto quando è entrato, sono andato a vedere e ho visto il giovane a terra, era pieno di sangue». Thomas non può parlare, ma gli amici - tra cui alcuni che gridavano fuori al pronto soccorso pronti a vendicarsi - possono dire molto sulle tensioni degli ultimi giorni ad Alatri. Vicende che avevano preoccupato e non poco, se proprio ieri mattina il sindaco Maurizio Cianfrocca (centro-destra) aveva scritto alle forze dell'ordine chiedendo un vertice sulla sicurezza.

 

IL PASSATO Alatri purtroppo non è nuova a vicende del genere, proprio lì - a poche decine di metri dall'evento di ieri - venne ridotto in fin di vita Emanuele Morganti la notte tra il 25 e 26 marzo del 2017 a forza di calci e pugni. Era nata una discussione all'interno di un locale, poi era finita in tragedia. Gli autori di quel pestaggio sono stati condannati in via definitiva a 14 anni per omicidio preterintenzionale. Sono in attesa del processo d'appello, invece, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, condannati in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Willy Montero Duarte. Il ragazzo di Paliano - che dista pochi chilometri da Alatri - era intervenuto per difendere un amico la notte del 6 settembre del 2020 a Colleferro e venne massacrato di botte.

 

 

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