Dieci minuti in più sul Roma-Milano no-stop, 15 sul collegamento con Venezia. I ritardi ormai standard dell'alta velocità, dovuti al congestionamento di binari...
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Nel trasporto ferroviario stiamo assistendo a una «crescita fortissima della domanda», ha poi aggiunto Gentile, evidenziando che ad esempio nelle stazioni più grandi, quelle di Roma Termini e Milano Centrale, i treni movimentati passeranno rispettivamente dai 734 del 2015 a 981 nel 2020 (con un aumento di 250 unità) e dai 612 del 2015 ai 750 nel 2020 (+24). La puntualità in arrivo a Termini cresce dal 53,8% del 2018 al 70% del 2019, maggiore rispetto a quella di Milano, «nonostante Roma movimenti una quantità di treni maggiore», ha precisato Gentile.
Nel 2019 la puntualità sulla rete ferroviaria è migliorata «fortemente» rispetto al 2018, ha insistito il numero uno di Rfi, precisando che i treni a mercato (cioè quella dell'alta velocità e intercity) in orario entro i 5 minuti sono passati dal 52,3% del 2018 al 65,9%, con un aumento di quasi 14 punti percentuali. Anche se l'anno scorso, ha ricordato Gentile, i risultati sulla puntualità «non sono stati soddisfacenti» per una serie di motivi, tra cui incidenti importanti, cantieri e guasti. Per quanto riguarda invece il servizio universale (i treni di lunga percorrenza) si è passati da 55,7% a 61,6% con un miglioramento di 6 punti. Il traffico regionale è passato dall'86,7% all'88,99%. I merci da 54,6 a 57,9%. «Se si guarda alla puntualità entro i 10 minuti, il dato del 65,9% del 2019 sale al 77,7%, mentre passa all'80,8% se si considera la puntualità entro i 15 minuti», ha continuato Gentile, sottolineando come solo «il 20% dei treni in viaggio è arrivato con oltre 15 minuti» di ritardo.
Per il 2020 infine Rfi prevede ricavi da pedaggio pari a 1,231 miliardi, in aumento del 4,3%, «nonostante - rimarca l'azienda - il nostro sia il più basso pedaggio d'Europa». Un incremento quindi dovuto al «forte aumento dell'offerta» avvenuto «anche grazie alla concorrenza».
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Il Messaggero