Pnrr, pronte le modifiche: 8 mila assunti nella giustizia, incentivi per i termovalorizzatori

Gli emendamenti di FdI al Senato. Giustizia, stabilizzati 8mila lavoratori. Conferenze dei servizi facilitate e fondi per i termovalorizzatori

Pnrr, pronte le modifiche: 8 mila assunti nella giustizia, incentivi per i termovalorizzatori
Nuove assunzioni per la Pubblica amministrazione, dai Comuni ai tribunali con carenza di giudici. Gare più veloci, regole più snelle per il loro affidamento. E...

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Nuove assunzioni per la Pubblica amministrazione, dai Comuni ai tribunali con carenza di giudici. Gare più veloci, regole più snelle per il loro affidamento. E ancora, via libera agli investimenti nell’energia green ma senza lacci e stringhe di una burocrazia ipertrofrica. Mentre proseguono i negoziati a Bruxelles, a Roma il governo Meloni ha già iniziato la rifinitura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). 

 

LAVORO E GRANDI OPERE

Addio al tabù di un piano intoccabile e inamovibile. I piani cambiano, Pnrr incluso. Sia per stare al passo con i tempi. «Ora alcuni obiettivi vanno ridiscussi», ha ammesso ieri il ministro Raffaele Fitto, confessando «un ritardo che tocchiamo con mano legato all’aumento dei costi delle materie prime e alla questione energetica». Sia per far spazio alle richieste che in queste ore piovono dalla maggioranza. È di Fratelli d’Italia il primato di emendamenti segnalati al decreto Pnrr in esame al Senato. Proposte già vagliate dai vertici di FdI e i ministri competenti e dunque destinate a realizzarsi. 

 

 


Al partito di Giorgia Meloni stanno a cuore le grandi opere e i progetti con un impatto occupazionale. Un po’ meno i capitoli di spesa dei fondi europei destinati alle opere eco-sostenibili di difficile attuazione, dall’idrogeno verde all’elettrico, e infatti diverse sono rinviate. Nel primo elenco va annoverato un emendamento a firma del senatore Guido Quintino Liris, con la supervisione di Fitto, che stanzia 41 milioni di euro tra il 2023 e il 2027 per il rilancio del polo industriale di Piombino. Nel giorno in cui è approdata nel porto toscano la nave-rigassificatore Golar Tundra - tra polemiche ambientaliste e pure qualche mal di pancia interno - il governo libera le risorse per salvare e far ripartire il polo siderurgico. Diverse tra le modifiche firmate FdI sbloccano fondi per nuove assunzioni. Si parte dalla Giustizia. In attesa che Carlo Nordio porti sul tavolo del Cdm le tanto attese e discusse riforme, dalle intercettazioni al processo d’appello, tra le righe del Pnrr la pattuglia meloniana inserisce norme per tamponare la carenza di giudici e personale nei tribunali. Ecco allora la norma per stabilizzare «gli oltre 8mila lavoratrici e lavoratori assunti per il funzionamento dell’Ufficio per il Processo dal ministero della Giustizia» per far fronte, scrivono dall’ufficio studi del partito, «alle gravi carenze di organico che affliggono la Giustizia». Non solo: è previsto «il reclutamento straordinario di 150 magistrati tributari» e l’ampliamento delle commissioni per i concorsi da magistrato per velocizzare gli esami delle aspiranti toghe. 
La giustizia italiana però non è l’unica a soffrire di carenze di organico. Soffre anche la Protezione civile fiaccata dalle calamità naturali con cui il governo da settembre ha già fatto i conti. Così, al fianco dei 591 tecnici impegnati nel cratere del sisma del centro-Italia che saranno stabilizzati dal decreto Ricostruzione, si aggiunge «la proroga dei contratti e l’assunzione di personale per la mitigazione del rischio idrogeologico». Un capitolo importante, fra le richieste di FdI, è destinato alla lotta all’iperburocrazia che rallenta e spesso frena i bandi per i fondi Ue. Rientra in questo filone l’emendamento a firma Liris che estende dagli attuali 139mila euro a 215mila euro la soglia massima per «l’affidamento diretto dei servizi e forniture, ivi inclusi servizi di ingegneria e architettura», ovviamente rientranti nei progetti del Pnrr o del Pnc (Piano nazionale di coesione). A una procedura negoziata si ricorrerà, invece, per le gare che hanno al centro una partita chiave per Roma Capitale, il Giubileo del 2025. 

 

 

I PROGETTI GREEN

Come fatto trapelare da tempo dallo stesso Fitto, il capitolo dell’energia pulita, oltre ad essere uno dei più onerosi del piano per la ripresa, necessita una revisione. Con il rinvio di scadenze ritenute irrealistiche, specie nel caso di progetti green per cui mancano le infrastrutture necessarie.Da FdI chiedono di rinviare di un anno la sottoscrizione dei contratti per le colonnine elettriche che, nei piani Ue, dovrebbero alimentare una nuova flotta di autobus urbani ed extraurbani. Il governo stila al contempo nuove norme per facilitare gli impianti delle rinnovabili. Un emendamento a firma Maffoni introduce incentivi per la costruzione di nuovi termovalorizzatori tramite una tariffa di integrazione definita dall’Arera e applicata «alla sola quota biogenica dei rifiuti». E ancora, è prevista la costituzione di “comunità energetiche” «non solo per gli interventi Pnrr ma per tutti gli interventi promossi dagli enti locali». Fin qui i ritocchi in Parlamento al piano europeo. A breve, ma a Bruxelles, si aprirà la partita del Repower Eu, il capitolo extra contro il caro-energia. Un tesoretto che per l’Italia vale circa sei miliardi di euro e servirà a tamponare il caro-energia quando i sostegni per le imprese stanziati in manovra verranno meno. 

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