Cartelle esattoriali, oggi scadenza rottamazione-ter e saldo e stralcio: cosa succede se non pago in tempo?

Ultima chiamata per saldare i conti con l'Agenzia delle Entrate-Riscossione
Ultima chiamata per i contribuenti ancora alle prese con la Rottamazione ter. L’8 agosto è l’ultimo giorno per pagare le rate (anche del Saldo e stralcio)...

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Ultima chiamata per i contribuenti ancora alle prese con la Rottamazione ter. L’8 agosto è l’ultimo giorno per pagare le rate (anche del Saldo e stralcio) originariamente in scadenza nel 2021. Il termine, stabilito dalla legge di conversione del decreto Sostegni-ter, era fissato al 31 luglio 2022 ma, in considerazione dei 5 giorni di tolleranza concessi dalla legge, saranno considerati validi i pagamenti effettuati entro l’8 agosto.

 

 

LA SCADENZA

Il decreto ha definito nuovi termini per mettersi in regola con i versamenti della definizione agevolata delle cartelle con la possibilità, per i contribuenti in regola con i pagamenti delle rate in scadenza negli anni 2019 e 2020, di avvalersi, per le rate che erano previste nel 2021, di questa nuova scadenza e mantenere le agevolazioni previste. In caso di versamenti oltre i termini previsti o per importi parziali, verranno meno i benefici della misura agevolata e i pagamenti già effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute. In parole povere, senza un successivo intervento legislativo, per chi non paga (come è accaduto a 200 mila contribuenti che hanno saltato la rata fissata a maggio) scatterà la decadenza dal beneficio, con il ritorno all’obbligo di dover versare le tasse arretrate con tanto di ricarico di interessi, sanzioni e aggio.  

 

 

IL BILANCIO

Con questo giro di boa, salvo sorprese dell’ultimo momento, si chiude il capitolo della cosiddetta Pace fiscale. E il bilancio, al momento, dice che la rottamazione delle cartelle esattoriali si è rivelata un parziale flop per le casse dello Stato. Le varie operazioni della cosiddetta pace fiscale dal 2016 ad oggi non hanno infatti centrato gli obiettivi di incasso: complessivamente degli oltre 53 miliardi previsti, sono entrati nelle casse dello Stato appena 18 miliardi. A certificarlo è uno studio dell’Osservatorio dei Conti pubblici italiani guidato da Carlo Cottarelli. «Negli ultimi anni le rottamazioni sono seguite una all’altra, tuttavia solo una piccola parte dei soggetti potenzialmente coinvolti hanno presentato domanda e le riscossioni effettive sono state sistematicamente meno della metà di quelle previste», viene spiegato nel rapporto. Ma con l’avvicinarsi del voto del 25 settembre il tema della pace fiscale torna di grande attualità in campagna elettorale, con in particolare Lega e Forza Italia a promettere una nuova ondata (sarebbe la quarta) di rottamazione delle cartelle esattoriali.

 

 

LO STUDIO

Nel suo studio l’Osservatorio dei Conti pubblici illustra che per la «Rottamazione» e « Rottamazione-bis» del 2016 e 2017 hanno fatto domanda 2,3 milioni di soggetti, per debiti (inclusi interessi di mora e sanzioni) di 45 miliardi. Al netto della «rottamazione» - quindi senza interessi e sanzioni - era previsto un gettito di 26 miliardi. Tuttavia, dopo aver presentato domanda, molti soggetti non hanno versato le somme nei termini previsti (perdendo così il beneficio). Per questo motivo, la riscossione effettiva, evidenzia l’Osservatorio, si è fermata a 11 miliardi. Per la « Rottamazione-Ter» del 2018 hanno presentato domanda 1,4 milioni di soggetti, per debiti, inclusi interessi e sanzioni, di quasi 44 miliardi (quindi con un debito medio per soggetto più alto rispetto ai precedenti provvedimenti). Tuttavia, a fronte di una riscossione prevista di 26,3 miliardi, quella effettiva è stata di 6,3 miliardi, con 1,7 ancora riscuotibili nelle prossime rate.

 

SALDO E STRALCIO

Infine, per «Saldo e stralcio» hanno presentato domanda 400.000 soggetti e sono stati riscossi 0,7 miliardi (a fronte di 1,3 miliardi previsti). Complessivamente, tramite i quattro provvedimenti, sono stati riscossi 18 miliardi (anche se 2 ulteriori miliardi sono riscuotibili nelle prossime rate). In sostanza, conclude l’Osservatorio, «solo una piccola parte dei 19 milioni di soggetti con debiti fiscali ha fatto domanda. Non è sorprendente dato che, come dichiarato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, la maggior parte dei debiti non sono riscuotibili». Anche per chi ha presentato domanda, le riscossioni effettive sono state meno della metà di quelle previste, in tutte le finestre delle «Rottamazioni».

 

 

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Il Messaggero